07 Gennaio 2022, 19:47
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PALERMO – “La pandemia è in drastico peggioramento”. A sancire ciò che emerge costantemente dai numeri della pandemia in Italia sono due dei vertici sanitari del Paese: il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, e il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. Entrambi oggi hanno commentato i dati del monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss.
“C’è un drastico peggioramento dell’epidemia di Covid, con l’incidenza settimanale che ha raggiunto i 1700 casi per 100mila abitanti, un Rt che indica una crescita significativa nel numero di nuovi casi e ospedalizzazioni, e con molteplici segnali di allerta anche nella capacità delle Regioni di far fronte al numero di nuovi casi e al loro monitoraggio. Per questo ci sono molte regioni a rischio alto”. Così il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro. Una “più elevata copertura vaccinale in tutte le fasce è necessaria, come rallentare e invertire il trend con uso delle mascherine e riduzione di assembramenti”.
“Questa settimana – gli ha fatto eco Rezza – peggiora sensibilmente la situazione epidemiologica nel nostro Paese: l’incidenza raggiunge ormai 1700 casi per 100mila abitanti ed anche l’Rt mostra una tendenza alla crescita. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e terapie intensiva è al 21,6 e 15,4% e quindi ben al di sopra della prima soglia di criticità. Questi dati mostrano che Omicron, sebbene in parte meno virulenta, è una variante estremamente contagiosa ed è bene rallentarne la corsa”.
C’è il rischio che gli ospedali non tengano. “Se il trend si mantiene come quello attuale, c’è – ha affermato Brusaferro – la probabilità superiore al 50% che in 4 settimane si raggiunga una saturazione pari al 30-40% delle aree mediche in molte regioni. I nuovi casi sono superiori rispetto alla stessa stagione dell’anno scorso, mentre i ricoveri pur crescendo sono inferiori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
La pandemia corre soprattutto fra i giovani. “C’è una crescita dei casi Covid soprattutto nella fascia d’età 20-29 anni – ha spiegato Brusaferro -, seguita da quella 10-19 e 30-39, ma cominciano ad essere coinvolte anche le fasce d’età più avanzate e questo è un elemento su cui occorre particolare precauzione. C’è stato invece un rallentamento della crescita della curva tra i 5 e 11 anni ma c’è comunque la necessità di ricoveri ospedalieri anche per la fascia sotto i 19 anni”.
Secondo quanto afferma il presidente dell’Istituto superiore di sanità, poi, la campagna vaccinale per il booster “sta procedendo positivamente e la fascia degli over80 ha ormai superato l’84% di vaccinati, quella 70-79 il 64% e quella 60-69 oltre il 50%. Sta crescendo anche il numero di bambini tra 5 e 11 anni che stanno facendo la prima dose, che ha raggiunto quasi il 12%. Ci sono però ancora alcuni milioni di italiani che non hanno effettuato neanche la prima dose”.
Dal punto di vista dell’efficacia, ha aggiunto Brusaferro, “completare il ciclo vaccinale e fare il booster ha una capacita di protezione rispetto alla malattia grave molto significativa. Vediamo pero che la variante Omicron, che sta diventando prevalente anche nel nostro Paese, ha una capacità di infettare anche le persone vaccinate ed il vaccino non toglie completamente il rischio di contrarre l’infezione”.
Di fronte questi dati, è così l’opinione di Rezza “è necessario mantenere comportamenti prudenti e soprattutto effettuare il richiamo vaccinale per prevenire le forme più gravi di malattia”.
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07 Gennaio 2022, 19:47