Un pentito accusa Aronica: | “E’ stato aiutato dai clan”

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14 Gennaio 2013, 12:20

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PALERMO- Mafia, ndrangheta e sacra corona unita arrivano ovunque, anche nel calcio, mondo dorato utilizzato dalle organizzazioni criminali sia per riciclare denaro sporco che per creare consenso popolare. Le mafie sono in grado anche di “accompagnare” la carriera di alcuni calciatori condizionandone i trasferimenti per infiltrarsi nel mondo del calcio che conta al fine anche di condizionare certi risultati.

“Tra i giocatori ‘accompagnati’ nella propria carriera dai clan ci sarebbe – secondo un pentito – anche il palermitano Salvatore Aronica, che dal Bagheria spiccò il volo verso la Juventus, dove collezionò in due anni rarissime apparizioni in campo, per poi tornare al sud, al Crotone, club controllato dalla ndrangheta, e al Napoli”. A parlare è Luigi Bonaventura, ex reggente del clan della ndrangheta Vrenna-Bonaventura, dal 2006 collaboratore di giustizia, intervistato nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse condotta dalla trasmissione di Riccardo Iacona Presa Diretta, in onda su RaiTre.

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Il pentito Bonaventura, nel corso dell’intervista rilasciata a Presa Diretta, parla di Aronica come “calciatore accompagnato nella sua carriera dal clan Lo Piccolo di Palermo” e a testimonianza del rapporto particolare tra il difensore palermitano ex Napoli e da poche settimane approdato in rosanero, tira fuori due videotape in cui si vede Aronica ospite alle nozze di Luigi Bonaventura alle quali erano invitati i più potenti boss della ndrangheta e presente anche alla festa in occasione della nascita del figlio del pentito. La redazione di Presa Diretta ha tentato di avere una replica di Aronica tramite il proprio legale e il procuratore Alessandro Moggi, ma gli interpellati non hanno voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

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14 Gennaio 2013, 12:20

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