Camper del clochard in fiamme| Giallo sul rogo al Foro Italico

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26 Febbraio 2019, 12:33

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PALERMO – “Stavo dormendo nell’abitacolo, all’improvviso sono stato circondato dalle fiamme e ho visto qualcuno scappare”. Mohamed, senzatetto di origini iraniane di 61 anni, ha raccontato con queste parole i momenti da incubo vissuti ieri sera nel suo camper. Una roulotte fuori uso da tempo, vecchia e non marciante, parcheggiata tra il prato del Foro Italico e l’ex centro di Padre Messina.

Dentro quel mezzo divorato dal rogo, l’uomo aveva le sue poche cose, resti di cibo e qualche coperta: quando il fumo lo ha invaso lui sarebbe immediatamente uscito, mettendosi in salvo. Il suo racconto è al vaglio della polizia che stamattina ha effettuato gli accertamenti sulla sua posizione nel territorio nazionale. In corso, in queste ore, ci sono pure le verifiche dei vigili del fuoco, in base ai quali rilievi l’incendio sarebbe partito dall’interno del camper.

Sono stati visionati i filmati delle telecamere collocate lungo il Foro Italico, i vigili del fuoco completeranno la loro relazione stasera, quando saranno acquisiti tutti gli elementi sul posto, ma quella di un incidente è al momento l’ipotesi più plausibile: non sono infatti state trovate tracce di liquido infiammabile. Un “giallo” che prende corpo anche in seguito alla violentissima aggressione già subita dal clochard la scorsa estate. Finì all’ospedale dove gli fu ingessato un braccio.

A pestarlo fu un gruppo di giovanissimi balordi che lo sorprese mentre stava dormendo, sempre all’interno della vecchia roulotte. I malviventi erano armati di bastoni e spranghe, lo colpirono alle gambe e alle braccia, al punto che per l’uomo fu necessario il trasporto d’urgenza al pronto soccorso.

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“Quella palermitana – spiega Giuseppe Li Vigni della onlus “Gli Angeli della Notte” – è soltanto una delle ultime tappe del percorso lungo e tortuoso della vita di Mhamed. Ha lasciato la sua terra d’origine dopo essersi laureato in Architettura: i gravi problemi politico-amministrativi del paese l’hanno costretto a scegliere di andare via. A noi volontari che lo assistiamo – aggiunge – ha spesso raccontato di avere girovagato a lungo. Ma una strada impervia e dolorosa l’ha fatto finire sulla strada, sulla quale quella laurea non conta più nulla. A fargli compagnia, i suoi cani, che tratta come dei figli. Spero venga fatta luce quanto prima su cosa è realmente successo ieri sera, se si è trattato davvero di un incendio doloso, vorrà dire, purtroppo, che la tragedia di Aldo non ha insegnato nulla”.

“Mohammed – scrive la volontaria Giusy Caldo con un post sui social – adesso è seguito dagli amici di sempre, ha adempiuto a formalità burocratiche per la sua posizione in Italia. I cani di cui si occupa sono al sicuro e lo rivedranno di pomeriggio. Lui, uomo fragile e testardo è ancora sotto shock, ragione per la quale confidiamo vivamente che in queste ore riacquisti calma pace e serenità. Grazie a tutti per l’interesse, per i messaggi e per le proposte di aiuto. Tutto verrà analizzato nelle prossime ore. Grazie alle associazioni che si sono alternate in queste ore, grazie all’ assessore Mattina, grazie alla Polizia di Stato per la gentilezza nell’accudirlo questa notte”.

 

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26 Febbraio 2019, 12:33

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