17 Aprile 2024, 13:59
2 min di lettura
CATANIA – “Preferiti i tanti voti facili degli ultimi arrivati ai pochi ma genuini degli storici e coerenti militanti. Da tempo denuncio pubblicamente quanto sta accadendo nella Lega in Sicilia e per tutta risposta sono stato isolato e addirittura l’attuale commissario del partito regionale, il sottosegretario Claudio Durigon, ha proposto la mia espulsione dal partito, votata anche dall’onorevole Stefano Candiani, che la Sicilia dovrebbe conoscerla molto bene”.
Così l’avvocato Fabio Cantarella fondatore della Lega in Sicilia sull’inchiesta Pandora della Procura di Catania in cui è indagato per corruzione il vicegovernatore e assessore regionale all’Agricoltura Luca Sammartino della Lega.
“Questo solo – aggiunge Cantarella – perché sono stato costretto a lanciare l’allarme sulla stampa dopo che, violando le norme dello Statuto, mi hanno escluso da ogni riunione nonostante io, da fondatore della Lega in Sicilia, per Statuto sia membro dell’assemblea e del direttivo regionale. Durigon ha ereditato gli errori commessi da Matteo Salvini, a sua volta mal consigliato dall’onorevole Anastasio Carrà”.
Ed ancora: “Avevo messo in guardia Salvini – prosegue Cantarella – anche con numerosi e puntuali messaggi e mi è caduto dal cuore e dalla mente quando per chiudere il discorso mi ha risposto testualmente ‘più processi ha e più mi sta simpatico”.
“Quello che ho subito io solo per aver chiesto attenzione sui temi della legalità e della trasparenza – osserva Cantarella – non lo auguro a nessuno. Merita qualificata verifica anche quanto è accaduto in occasione della composizione dell’ultima giunta a Catania. Il segretario federale Matteo Salvini e l’allora commissario regionale Annalisa Tardino entrarono in municipio nella stanza del sindaco Enrico Trantino e indicarono il mio nome quale secondo assessore della Lega.
Da quel momento iniziarono delle pressioni inaccettabili da parte di Luca Sammartino che ha preteso e ottenuto che il mio nome venisse escluso”. “Ho il diritto di sapere – chiosa Cantarella – cosa accadde, che tipo di pressioni ci furono per costringere un leader come Salvini a rimangiarsi il suo libero convincimento”.
“Ferma restando la fiducia incondizionata nell’operato dei magistrati, non posso non registrare una grave intempestività dei provvedimenti che sono correlati a presunti fatti ipotizzati da indagini condotte tra il 2018 e il 2020, ma che vengono emessi dopo oltre tre anni e a pochi giorni dalla scadenza del termine della presentazione delle liste”. Lo dichiara il senatore siciliano della Lega Nino Germanà.
“Premesso questo e, conoscendo e frequentando da anni Luca, sono sicuro che saprà dimostrare quanto prima la propria estraneità a quanto gli viene contestato – prosegue –. Pur avendo apprezzato la sua generosità nell’aver rimesso nelle mani del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ogni delega ricevuta, sono certo che, nel rispetto della legge, che correttamente esclude le cariche elettive dalla misura della sospensione dai pubblici uffici, Luca continuerà la propria attività politica di deputato regionale con l’amore e la passione per la Sicilia e per i siciliani”.
Pubblicato il
17 Aprile 2024, 13:59