Carabinieri, Operazione “VENOM 2” |Sgominata una banda di estortori

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29 Maggio 2013, 13:54

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Operazione "Venom". I quattro arrestati

PALAGONIA – Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Palagonia hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Catania su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti soggetti, responsabili di una serie di estorsioni ed incendi in danno di imprenditori del calatino. Sono finiti in carcere Felice Cicero, 28enne di Caltagirone e Roberto Saitta, 36enne di Castel di Iudica. A Febronio Oliva, 52enne di Palagonia, e Francesco Compagnino, 39enne di Ramacca, il provvedimento è stato notificato direttamente nelle case circondariali dove erano già ristretti.

L’indagine, denominata “Venom 2”, avviata nel mese di maggio del 2012 a seguito della denuncia di una delle vittime, ha evidenziato sin dalle prime battute l’attività di un gruppo dedito alle estorsioni in danno di imprenditori della zona, a cui veniva imposto il pagamento del “pizzo” sia a titolo di “guardiania” per evitare eventuali furti o danneggiamenti, sia a titolo di “imposta” sui lavori effettuati o sui guadagni ottenuti. Come emerso dall’indagine, il gruppo imponeva la propria forza intimidatoria alle vittime con le modalità caratteristiche delle associazioni mafiose, agendo con ferma determinazione e, in più occasioni, passando alle vie di fatto con pesanti minacce e furti di automezzi fino ad incendiare alcune strutture e veicoli dei malcapitati.

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Nell’ottobre 2012 il sodalizio è stato raggiunto da un primo provvedimento cautelare che ha disposto la custodia in carcere per Oliva e Compagnino, ritenuti gli organizzatori dell’attività estorsiva. Il prosieguo dell’attività investigativa ha consentito di raccogliere ulteriori elementi a carico del gruppo, sia nei confronti dei soggetti già arrestati, con la contestazione di nuovi capi d’imputazione, sia nei confronti di altri due indagati, a carico dei quali è stata accertata la responsabilità di alcuni incendi appiccati per favorire gli interessi della consorteria, nonché il tentativo di prosecuzione dell’attività estorsiva anche dopo i due arresti dell’ottobre scorso.

 

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29 Maggio 2013, 13:54

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