Casa degli orrori a Monreale| Cinque cani denutriti, uno morto

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29 Gennaio 2014, 09:10

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MONREALE – Erano disperati. Abbaiavano, si lamentavano. In quella vecchia casa nessuno aveva lasciato per loro né acqua, né cibo. E chiedevano aiuto con tutte le forze, graffiando e battendo forte su quelle pareti diventate prigione. Da qualche giorno non si trovavano più in strada e chi conosce i randagi della zona compresa tra Giacalone e Monreale, se ne era accorto. Eppure, di loro non ce n’era più stata l’ombra. Soltanto sabato scorso, la loro sofferenza ha attirato l’attenzione di chi, negli ultimi giorni, li aveva cercati insistentemente. Quei lamenti arrivavano da dietro una porta nel territorio di Poggio San Francesco, lungo la strada provinciale 89 e dopo la strage dei tredici cani trovati avvelenati nella vicina Pioppo, i volontari della zona si sono dati da fare per capire cosa fosse successo. Speravano di evitare un altro strazio.

E invece sono stati inascoltati e soltanto dopo tre giorni sono riusciti a vedere coi propri occhi il degrado di quell’abitazione, dove i cinque cani erano stati rinchiusi. “Non si smette di piangere – dicono i volontari della Lida – cosa dobbiamo vedere ancora? I cani chiusi dentro una stanza, erano quelli scomparsi dalla strada una ventina di giorni prima. Ci sono voluti tre giorni per far intervenire le forze dell’ordine, arrivate solo quando abbiamo minacciato di violare il domicilio e liberare i cani. Quei lamenti erano assordanti, non ci convincevano – aggiungono -. Finalmente ieri il proprietario dell’immobile è arrivato sul posto per aprire la porta. Si trattava di una casa disabitata. Dentro una stanza c’erano Luna e i suoi cuccioli, quelli che sospettavamo fossero scomparsi. Erano circondati dalle loro stesse feci, urine, rifiuti, vecchi mobili e pareti umide. Erano deperiti e non c’era alcuna traccia di croccantini e acqua”. Insomma, i cani erano stati abbandonati a se stessi e limitati della loro libertà. Ma c’è di peggio, perché uno di loro è morto di stenti.

“Ne mancava uno all’appello – dice Laura Girgenti, volontaria Lida e responsabile Ugda, il Comitato Garante Diritti Animali – non trovavamo un cucciolo che avevamo chiamato “Sciacallo”. Dopo vari giri in quella casa orribile, l’abbiamo individuato su una poltrona, era accucciato. Credevamo dormisse, ma in realtà non ce l’aveva fatta. Era morto. In quella specie di abitazione faceva freddo, non avevano cosa bere. Non possiamo continuare ad accettare morti simili, che prevedono agonie lente. Il nostro stato d’animo è indescrivibile”, precisa la volontaria.

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“La cosa peggiore – prosegue – è che tre giorni prima avevamo chiesto un intervento alla polizia municipale. I lamenti erano strazianti era ovvio che qualcosa non andava. Era altrettanto ovvio che il proprietario dovesse essere contattato quanto prima per aprire quella porta, ma abbiamo dovuto attendere un iter che ha provocato soltanto morte ed un ulteriore dolore. In più, non è arrivato alcun veterinario dell’Asp, nessun mezzo è giunto per rimuovere la carcassa del cane senza vita.  Inoltre, la nostra denuncia è contro ignoti, visto che il proprietario dell’immobile, che abita in un’altra zona, ha dichiarato di non mettere piede lì da tempo. Qualcuno potrebbe infatti avere fatto entrare i randagi da una finestra, poi trovata aperta. Abbiamo dovuto fare tutto noi, anche trovare uno stallo temporaneo per i sopravvissuti, che adesso cercano una casa e amore”. Per adozioni e informazioni il numero è 329.3872501.

“Per commemorare le 13 vittime e tantissimi altri animali morti per le strade del territorio comunale – riferiscono da Lida e Oipa – investiti, seviziati, avvelenati, ammalati, abbiamo organizzato un sit-in. Dalle 18.00 sfileremo per le vie principali e accenderemo una candela per ogni vittima dell’indifferenza e dell’inadempienza delle istituzioni”. L’appuntamento è per sabato 25 Gennaio dalle 16.00 alle 20.00. Piazza Guglielmo II-Monreale.

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29 Gennaio 2014, 09:10

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