12 Novembre 2009, 20:12
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Casa Sicilia ha inaugurato una sede anche a Sofia, in Bulgaria. I nuovi uffici regionali sono ospitati all’interno di un monumento storico nazionale, la casa dello scrittore Tzvetan Radoslavov autore dell’inno nazionale bulgaro, e avrà come rappresentante d’eccezione lo scrittore Andrea Camilleri in veste di ambasciatore della cultura siciliana all´estero.
Ancora riecheggia il ricordo delle parole con le quali l’ex presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, promuoveva Casa Sicilia. “Un volano per i prodotti siciliani, il luogo dove i nostri imprenditori potranno entrare in contatto con il mercato estero, ma anche una vetrina per fare conoscere la cultura della nostra bellissima terra”.
Le Case Sicilia, nate nel 2002, hanno collezionato, secondo un’inchiesta del settimanale “L’Espresso”, un insuccesso dietro l’altro. La sede di Parigi ha chiuso uno dei suoi passati bilanci con 400 mila euro di perdite su 252 mila di fatturato. Le cose non sono andate meglio nella Grande Mela come raccontato da Gaspare Giacalone, un siciliano che si trovava a New York per motivi di lavoro. Negli uffici pare si battesse la fiacca al punto che Giacalone non riuscì a mettersi in contatto con nessuno né tramite mail e telefono né recandosi nella sede, trovata vuota. Ancora più eclatante il fallimento della Casa Sicilia in Argentina, chiusa nel 2004 – a due anni dall’apertura – perché non pagava neppure l’ affitto della sede.
A questo punto sorge spontanea una domanda: perché continuare ad investire in un’iniziativa che ha, come dimostrato dai precedenti, alte probabilità di fallimento? Un mistero degno di Camilleri.
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12 Novembre 2009, 20:12