Caserta e Arcidiacono insieme |Dalla playa parte il nuovo progetto

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04 Luglio 2017, 13:06

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CATANIA – Un’adunata per avviare un confronto civico. Una sorte di chiamata alle armi per iniziare, in modo trasversale, a tentare di cambiare le cose a Catania. A cominciare dall’approccio culturale che dovrebbe vedere tutte le forze, civiche e politiche, compatte per cercare di invertire la tendenza che vede i giovani lasciare la Sicilia per assenza di prospettive. Ieri sera, dalla terrazza del Lido Azzurro, il professore di economia ed ex candidato sindaco, Maurizio Caserta, insieme al vicepresidente del consiglio comunale, Sebastiano Arcidiacono, hanno chiamato a raccolta diverse anime di Catania – dai sindacati, alle associazioni, dagli imprenditori ai professionisti – per dare il via a un percorso che, non è un segreto per nessuno, potrebbe portare a una lista per le prossime amministrative che possa indicare, perché no, anche un candidato sindaco.

Il punto di partenza di Caserta e Arcidiacono sono i conti del Comune “che non tornano”, ma in realtà la discussione si allarga ad altro. Grazie anche al contributo di chi è intervenuto: tra gli altri, Matteo Iannitti, di catania bene Comune, di Emiliano Abramo, della Comunità di Sant’Egidio, del Tavolo per le imprese, con Giuseppe Ursino, di Confcooperative, con Gaetano Mancini.

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Una serie di riflessioni che potrebbero sfociare in una grande coalizione in vista delle prossime amministrative, animata da alcune parole chiave, emerse ieri sera. Prima fra tutte, la responsabilità. Ma anche la verità: “Non è più tempo di mentire alla città – afferma Arcidiacono- capisco che dire la verità non attira voti, ma oggi dobbiamo farlo anche a costo di perdere perché se bisogna vincere lo si deve fare con la città. Siamo in una situazione di gravità e la gente lo deve sapere, le bugie stanno a zero, i giovani se ne vanno”. E la progettualità: In tema di amministrazione Caserta è chiaro: “Non puoi realizzare un progetto se non indichi cosa fai oggi e cosa farai domani – sottolinea Caserta. L’orizzonte politico dei cittadini è diverso da quello della politica. L’orizzonte della politica è breve. Allora la strada è creare il nesso istituzionale che permette all’amministratore di oggi di collegarsi con quello di domani”.

Il dibattito, come nelle rappresentazioni dell’antica Grecia, termina con il tramonto. Ma per essere rinnovato, affrontando altri temi, come il welfare, in altra occasione.

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04 Luglio 2017, 13:06

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