"Catania e il dissesto: perché preoccupano le parole dell'assessore"

“Catania e il dissesto: perché preoccupano le parole dell’assessore”

Caserta interviene dopo l'intervista dell'assessore al Bilancio

CATANIA – “Manca un’idea di gestione finanziaria, manca un progetto vero di risanamento del bilancio. Per evitare il dissesto non basta, come ha annunciato l’assessore Marletta, sperare in qualche legge ad hoc. Ecco perché le sue parole preoccupano”. Maurizio Caserta, economista e leader dell’opposizione in consiglio comunale, interviene dopo l’intervista di Giuseppe Marletta, assessore al Bilancio, sui temi del secondo possibile dissesto. Il professore Caserta non ha dubbi, prima di lui abbiamo intervistato Seby Anastasi, presidente del consiglio comunale.

Dissesto e prospettive. L’intervista

Partiamo dal consiglio comunale, a due mesi dal voto è ancora presto per parlare di bilancio?

“Stiamo aspettando che la maggioranza dica cosa vuole fare con le commissioni, sul bilancio al momento non ci sono elementi concreti, se ne discute come in un bar dello sport, perché ancora il consiglio non ha lavorato su queste cose. Le uniche informazioni le abbiamo apprese dalle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Marletta a LiveSicilia“.

Cosa ne pensa?

“Mi sembra poco che l’assessore dica che sia possibile evitare il dissesto con i soldi di qualcuno. L’assessore dice che probabilmente eviteranno il dissesto se non riverseranno di 200 milioni di debiti nel bilancio ordinario, attendendo qualche legge. Mi sembra molto poco nel momento in cui un’amministrazione prende in mano la città, ma non punta sugli aspetti strutturali”.

Cosa non ha trovato, nelle parole dell’assessore?

“Nessuno parla delle politiche dissennate fatte non controllando delle spese delle partecipate, degli affitti. Temo che accanto alle misure di brevissimo termine per il bilancio, la maggioranza non consideri le cause che hanno portato a questo stato di cose”.

Lei sostiene che manchi una ricetta oltre all’analisi?

“Sì, manca un’analisi delle difficoltà e una proposta su come non ritrovarci nelle stesse condizioni tra qualche anno. Se noi aspettiamo qualcuno che ci dia i soldi, vuol dire che non sapremo gestire la politica delle entrate e delle uscite. Ho accertato che anche le tariffe del suolo pubblico non vengono riscosse, perché la raccolta del consenso non lo prevede. Manca un’idea di futuro e spero che quando l’assessore arriverà in consiglio illustrerà progetti sensati”.

Professore, lei “boccia” politicamente l’assessore Marletta?

“Lo conosco, è una persona valida, mi chiedo se un’amministrazione rappresentata per questo tema, prendendo in mano una città in dissesto, per evitare di ritrovarsi nelle stesse condizioni, speri che qualcun altro metta i soldi e che questo sia sufficiente! La speranza che qualcuno faccia qualcosa non è politica, è un auspicio. Questa condizione di evidente difficoltà, se siamo qui a discutere di nuovo della possibilità di un dissesto, vuol dire che non abbiamo fatto bene negli ultimi anni, se non siamo nelle condizioni di riassorbire i debiti senza correre i rischi. Mi pare tutto abbastanza chiaro e preoccupante”

Andiamo alla ricetta, cosa bisognerebbe fare da subito?

“I due capitoli sono entrate e uscite. Alcune non le controlliamo, altre sì. Controlliamo la raccolta. È possibile che nessuno si preoccupi di esigere il pagamento del suolo pubblico di alcuni mercati? È una distrazione che si paga. L’esazione delle multe, sappiamo che la percentuale è ridicola. La Tari è al 50%. Io mi aspetto che l’assessore guardi i contratti stipulati con le associazione di imprese e le società che hanno il compito di riscuotere le imposte e verifichi se qualcosa non ha funzionato. Mi aspetterei una seria politica della spesa, perché quando va ridotta ci vogliono dei criteri, delle priorità. Io non le ho sentite in campagna elettorale, vorrei capire al momento della presa in carico dell’amministrazione, quali siamo le priorità di spesa. Se le risorse sono poche bisogna accertare delle priorità. Quali sono le priorità di questo governo cittadino? Non lo sappiamo!”.

Trantino ci disse che auspica una sua collaborazione nel rispetto dei ruoli

“Per adesso non ho sentito il sindaco, ma la sua maggioranza si comporta in maniera arrogante nei confronti dell’opposizione”.

Cosa potrebbe fare l’opposizione?

“L’opposizione ha offerto un accordo politico, se c’è disponibilità dalla maggioranza, deve esserci collaborazione su temi importanti. Il percorso è appena cominciato, ma è molto articolato e difficile. Io l’ho offerta la collaborazione, ma c’è bisogno di un accordo politico. L’osso buttato nella piazza per le commissioni è inaccettabile”.


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