Caso Biondo, la verità in 25 foto| "Il suicidio una messa in scena" - Live Sicilia

Caso Biondo, la verità in 25 foto| “Il suicidio una messa in scena”

Le fotografie che ritraggono il corpo senza vita del cameraman palermitano confermerebbero, secondo la criminologa Roberta Bruzzone (nella foto), la tesi dell'omicidio. "Ciò che abbiamo rilevato non è coerente con l'ipotesi che aveva portato alla chiusura del caso in Spagna. Siamo vicini alla verità".

Palermo, il caso
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PALERMO – Le gambe tese, dritte in avanti. Il corpo “scivolato”, con i piedi che toccano terra. E alle sue spalle una libreria alla quale era fissato con una pashmina. La ricerca della verità sulla morte di Mario Biondo, trovato senza vita nella sua casa di Madrid il 30 maggio 2013, si espande. E adesso può contare su venticinque fotografie, ritrovate dai magistrati palermitani Calogero Ferrara e Claudio Camilleri, durante la recente rogatoria in Spagna.

“Ritraggono il corpo senza vita di Mario al momento del ritrovamento e rappresentano un elemento fondamentale a questo punto delle indagini”, spiega a LiveSicilia la criminologa Roberta Bruzzone, consulente tecnico della famiglia Biondo, assistita dagli avvocati Toni Palazzotto e Carmelita Morreale. “Queste immagini – prosegue – sono venute fuori dopo ben tre anni e già questo è un aspetto inquietante. Emergono importantissimi elementi che potrebbero confermare i sospetti sull’omicidio, a partire dalla posizione del corpo, che non è quella di una persona che voleva togliersi la vita impiccandosi”.

A dare forza questa tesi sarebbe il doppio solco rilevato sul collo del cameraman palermitano, già messa in evidenza dall’autopsia: “Elementi incompatibili con un suicidio – aggiunge la criminologa – ai quali si aggiungono i dubbi sulla matrice biologica utilizzata per effettuare il test che avrebbe dovuto accertare l’assunzione di droga ed alcool. Qualcuno ha voluto che Mario venisse descritto come un consumatore di sostanze stupefacenti, ma dall’autopsia eseguita dal professore Paolo Procaccianti è chiaro che la vescica era ancora piena e la mucosa integra: non è stato effettuato alcun prelievo per le analisi”.

Quella sera la moglie di Mario Biondo, la presentatrice spagnola Raquel Sanchez Silva, non era in casa, si trovava a trecento chilometri di distanza per far visita ad un parente. “La stanza in cui è stato trovato ormai cadavere – precisa Roberta Bruzzone – era ordinata, ogni oggetto, come emerge dalle foto, sembra al suo posto. Inoltre le ciabatte di Mario si trovavano ai piedi del divano, ma i suoi familiari ricordano che in casa le indossava sempre. Ciò vorrebbe dire che è stato sorpreso da qualcuno, colto alla sprovvista. Ma non è tutto. Perché dalle informazioni già raccolte in passato è palese che sull’orario della morte di Mario è stato messo in atto un depistaggio: tramite Twitter, Raquel Sanchez Silva ha ricevuto le condoglianze almeno quattro ore prima del ritrovamento del corpo senza vita del marito. Ci sono troppe incoerenze, questa storia ha molti lati oscuri, compresa la manomissione del computer di Mario. Faremo di tutto per arrivare alla verità, per accertare che il suicidio è una messa in scena”.

Il perito avrà la possibilità di confrontare le immagini con gli esiti dell’autopsia già eseguita in passato. Gli accertamenti tecnici partiranno entro trenta giorni e la nuova perizia potrebbe portare ad una svolta l’inchiesta. Una svolta attesa e chiesta a gran voce dai familiari del cameraman, che non hanno mai creduto all’ipotesi di un suicidio. Quella stessa sera la sorella aveva comunicato con Mario tramite la chat di Facebook: “Mi ha scritto che ci aspettava in Spagna, che avrebbe voluto riabbracciarci tutti presto”, ha raccontato a LiveSicilia Emanuela Biondo. “Aveva voglia di vivere – ha aggiunto – la sua carriera era all’apice, era felice. Mio fratello non si sarebbe mai e poi mai tolto la vita”.


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