Cassarà e Antiochia, i poliziotti |che sapevano troppo

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06 Agosto 2014, 19:17

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Funzionario della Squadra mobile di Palermo, ucciso a trentotto anni la mattina del 6 agosto 1985 in via Croce Rossa, a Palermo. Assieme a lui muore l’agente Roberto Antiochia. Negli anni Ottanta, Cassarà è uno dei collaboratori più stretti del giudice Giovanni Falcone. Da lui e dal capitano dei carabinieri Angelo Pellegrino vengono registrate le prime dichiarazioni del pentito Tommaso Buscetta. Ma prima ancora delle rivelazioni di Buscetta, Cassarà, che era stato capo della sezione investigativa, considerata il “cuore” di tutte le indagini sulla mafia, ha nei cassetti una radiografia delle cosche mafiose palermitane e dei collegamenti tra le varie famiglie. Cassarà non è uno che lancia messaggi o che manda a dire le cose. È così che fa nell’aula della Corte d’assise di Caltanissetta, durante un’udienza del processo per l’assassinio del giudice Rocco Chinnici. Dice che il magistrato “aveva manifestato il proposito di arrestare i potenti ex esattori di Salemi, Nino e Ignazio Salvo”.

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06 Agosto 2014, 19:17

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