Cronaca

Castelbuono, panettoni in assessorato coi soldi dei disabili

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18 Dicembre 2021, 06:08

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PALERMO – Nei rendiconti dell’associazione “Suor Rosina La Grua di Castelbuono”, travolta dal blitz di ieri, i finanzieri hanno trovato spese che nulla avevano a che fare con l’assistenza dei pazienti disabili. Di soldi ne giravano parecchi: la retta per ogni paziente, rimborsata dall’Asp, va da 90 a 148 euro al giorno.

C’è persino una Mercedes

L’acquisto di auto Mercedes, i soggiorni in alberghi di lusso, regali e gioielli: così sarebbe stata sperperata una parte dei soldi ricevuti dall’azienda sanitaria provinciale di Palermo. C’è persino lo scontrino per una spesa di 300 euro acquistata in un supermercato di Castelbuono. In tutto la cifra distratta ammonterebbe a 370 mila euro.

Il doppio binario dell’indagine

L’inchiesta segue un doppio binario. Quello per i maltrattamenti e le torture subite dai 23 pazienti ospiti della struttura e ieri trasferiti altrove. E quello sulla malversazione e la truffa: la Onlus ha finanziamenti pubblici che non sarebbero state spesi bene tanto che il giudice ha disposto il sequestro di beni fino a coprire la cifra di 6,2 milioni di euro.

Il blitz dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria almeno ha evitato che altri soldi venissero spesi in questi giorni in maniera non corretta. I vertici dell’associazione, infatti, avevano l’abitudine di regalare ceste di Natale a dipendenti dell’Asp, ma anche dell’assessorato regionale alla Sanità. Così emergerebbe dalle intercettazioni.

“Le regalie di Natale”

C’è un capitolo dell’ordinanza di custodia cautelare che ha un titolo emblematico “Le regalie di Natale”. Il denaro dell’associazione sarebbe stato impiegato per comprare piccoli e grandi regali per coloro che erano stati “disturbati” per aiutare la “proprietà”.

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Per anni era stato compito di Dario Drestigiacomo, figlio di Vincenzo, dipendente dell’Asp di Palermo finito ai domiciliari per corruzione. Proprio l’assunzione sarebbe stato la contropartita per i favori resi dal dipendente pubblico. Ad esempio le soffiate in vista dei controlli della Asp. Di recente Prestigiacomo avrebbe fatto sapere dell’arrivo di due ispettori con l’incarico di controllare se nella struttura di Castelbuono avessero realizzato la camera di isolamento per i pazienti Covid.

Panettoni e champagne

Quando Prestigiacomo fu licenziato, anche questa sarebbe stata una manovra per fargli ottenere 8.000 euro, l’incombenza sarebbe passata ad altri. Ne parlavano Gaetano Di Marco, presidente della Onlus, e la figlia Maria Carla. Discutevano delle “ceste per l’Asp” per le quali in passato avevano speso “300 euro”. E facevano l’elenco dei prodotti che contenevano: “… tre panettoni, quattro bottiglie di vino, due bottiglie di champagne”. I legali degli indagati fanno sapere che la famiglia Di Marco è pronta a chiarire le questioni contabili e condanna le violenze all’interno della struttura. Nessuna responsabilità da parte loro, visto che non avevano alcun ruolo operativo.

Si iniziò a parlare di panettoni da portare “a quello per il direttore sanitario” e “per l’assessorato”. Addirittura avevano aperto un conto in una nota azienda per i regali destinati anche “ad un medico di base nuovo” e ad un notaio. resta da capire se i regali fossero un modo di sdebitarsi per dei favori ottenuti dagli uffici pubblici.

“Mangiano come i porci”

Sempre Maria Carla Di Marco svelava altre spese pazze: “… bevevano cocktail, Spritz e passavano il bancomat a nome di Suor Rosina per 1000-1500 euro perché sono come i porci… non hanno limiti quando mangiano, quando bevono, come un s’affruntano non lo so”.

Indagine interna

L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha annunciato un’indagine interna. Tolleranza zero verso chi aveva il dovere di controllare la regolarità dei conti e della gestione dei fondi pubblici e non lo ha fatto.

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18 Dicembre 2021, 06:08

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