La villetta della morte | Cronache del disastro FOTO

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04 Novembre 2018, 12:09

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CASTELDACCIA – La villetta è ancora sommersa dall’acqua. Una trappola che ha ucciso nove persone. Due famiglie sterminate mentre cantavano e festeggiavano. In contrada Cavallaro, a Casteldaccia, si fa fatica a immaginare come fosse la situazione prima che ieri sera il Milicia esondasse.

Alla stradina si arriva percorrendo la statale che collega Casteldaccia ad Altavilla Milicia. È piena di fango, c’è un camper trascinato dalla furia dell’acqua che copre le radici degli alberi, molti alberi piegati. E poi c’è la villetta della morte. Ieri sera, intorno alle 22, è stata travolta da quella che il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio definisce una “massa improvvisa di acqua”.

Le vittime sono: Rachele Giordano, 1 anno; Francesco Rughoo, 3 anni; Federico Giordano, 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni, moglie di uno dei tre sopravvissuti, il nonno Antonino Giordano, di 65, e la moglie Matilde Comito, 57; il figlio Marco Giordano, 32 anni, e la sorella Monia Giordano, di 40; Nunzia Flamia, di 65.

Si sono salvati in quattro: Giuseppe Giordano, trascinato dall’acqua fuori dalla villetta si è aggrappato a un albero, Luca Rughoo, la figlia e la nipotina perché erano appena usciti di casa per comprare dei dolci. Circostanza, quest’ultima, che farebbe ipotizzare l’esondazione improvvisa. Forse la pioggia aveva pure iniziato a cadere in maniera meno incessante, tanto da convincere l’uomo a uscire di casa con le bambine.

Oggi è il giorno del dolore e dell’incredulità, ma anche delle indagini. Al lavoro ci sono poliziotti e carabinieri. Cartosio stamani è stato sul posto. Poche parole le sue, solo per confermare la scontata apertura di un’inchiesta e tracciare gli interrogativi a cui si dovrà dare una risposta. Perché si è accumulata l’improvvisa massa d’acqua? Il corso del fiume era ostacolato da qualcosa? Il letto era sgombro da detriti? Un fiume che già una decina di anni fa aveva creato de problemi, ma non di tale portata.

E poi c’è il “sospetto” – è l’aggettivo usato dal procuratore Cartosio – delle irregolarità nella costruzione della villetta a ridosso del fiume. Più che un sospetto è una certezza: l’immobile è abusivo, ma un ricorso al Tar ha bloccato la demolizione. Si è costruito tanto e male a Casteldaccia, come in tante altre zone della Sicilia. Il Milicia scorre quasi a ridosso delle abitazioni, accanto ai piloni dell’autostrada. Accanto agli alberi sorgono manufatti e baracche.

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Il fiume è esondato proprio in direzione dell’immobile preso in affitto dalla famiglia Giordano. Altre abitazioni vicine sono state risparmiate dalla furia dell’acqua. Una donna, Maria Alfano, racconta che un istante dopo avere aperto la porta si è ritrovata l’acqua in casa. È riuscita a mettersi in salvo insieme al marito e alla figlia invalida. Accanto alla villetta della morte ce ne sono altre due, anch’esse sommerse, ma evidentemente disabitate al momento dell’esondazione. Poco distanti alcuni residenti, tra cui degli anziani ospiti di una casa di riposo, raccontano della pioggia battente e del fango, ma non si sono accorti dell’esondazione.

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04 Novembre 2018, 12:09

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