Casteldaccia, lutto e responsabilità | Il dibattito che infiamma l’Ars

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06 Novembre 2018, 20:32

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PALERMO – Il dibattito parlamentare oggi al Palazzo dei Normanni è stato totalmente dedicato al cordoglio per le vittime del maltempo, alla ricerca e al rimpallo delle responsabilità politiche e alle proposte per superare la crisi e risolvere i problemi che sono emersi in questi giorni.

La seduta dell’Assemblea regionale siciliana è iniziata con l’intervento del presidente della Regione Nello Musumeci che ha descritto gli interventi che il governo ha messo in campo per contrastare la calamità naturale degli ultimi giorni. In Sala d’Ercole il governatore ha annunciato la presentazione del ddl per lo sgombero immediato delle case abusive chiedendo al Parlamento regionale di dare priorità assoluta alla trattazione del progetto di legge. Una richiesta che alla fine della seduta l’aula ha accolto.

Ma è stato anche il dibattito di chi non accetta che questi giorni siano descritti solo come i giorni della tragedia a causa dell’abusivismo. “I morti di Cammarata, di Vicari e il medico disperso di Corleone sono vittime non dell’abusivismo ma dello stato di calamità”, ha detto Giusi Savarino (Diventerà Bellissima) e Giuseppe Milazzo (Forza Italia) ha specificato: “Subiamo i danni del cambiamento climatico e non abbiamo nulla di diverso dal Trentino Alto Adige. Abbiamo il compito di evitare che il dibattito nazionale affermi che qui siamo dei pazzi che costruiscono ovunque cercando la morte”.

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In molti casi gli interventi hanno ricordato quanto già fatto dal governo in carica per fare fronte al rischio idrogeologico. Sia la maggioranza sia l’opposizione, dopo il presidente della Regione, hanno sottolineato l’importanza dell’istituzione dell’autorità di Bacino. Ma qualcuno non ha apprezzato il tentativo di attribuire i ritardi accumulati nella lotta ai rischi legati alle piogge ai governi passati. Così il deputato del Partito democratico Nello Dipasquale ha accusato il presidente della Regione: “Questi decenni di incuria sono stati amministrati anche da lei. Mi sarei aspettato che lei si assumesse per primo la responsabilità di quanto accaduto. Le responsabilità infatti sono di tutti noi. Questo ddl poteva esser presentato anche mesi fa. Oggi lei dice – Dipasquale ha continuato, rivolgendosi direttamente a Musumeci – che i tecnici regionali sono in giro per fare una ricognizione ma i funzionari dovevano essere in giro già da un anno”. Ma le critiche non sono state digerite dalla maggioranza con Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà bellissima: “Noi di Diventerà Bellissima, infatti, non ci sentiamo certo carichi di responsabilità rispetto a quello che sta accadendo ora, ma come è giusto che sia ci assumiamo la responsabilità di intervenire concretamente”.

Uno dei temi che è apparso rilevante durante il dibattito è stato quello di fornire alla Sicilia regole certe per il governo del territorio. Anthony Barbagallo del Pd ha proposto di mettere mano alla legge urbanistica ed il tema è stato ripreso da Marianna Caronia che ha detto: “La nostra Regione ha molti Comuni che non hanno il piano regolatore e non hanno i fondi per realizzarlo. Dobbiamo mettere a disposizione le risorse perché invece possano dotarsi dello strumento che consente di capire dove si può costruire e dove no”. Sulla questione poi è tornano Giovanni Di Mauro (Popolari e Autonomisti) il quale ha espresso paura non solo per le case abusive ma per quelle edificate nel totale degrado ma con le licenze. Anche Musumeci nella sua replica ha fissato nell’assenza di programmazione il vero danno per la Sicilia.

L’ultimo grande tema è stato quello della lotta alla burocrazia, con una ferma presa di posizione del Movimento 5 stelle. Giovanni Di Caro (M5s) ha detto: “La burocrazia uccide più del terremoto”; e il suo compagno di partito Nunzio Di Paola ha raccontato che un torrente del suo territorio “attende la pulizia da più di tre anni malgrado sia iscritto nella lista degli interventi programmati dal Genio civile”. Tutti hanno preso di mira l’inefficacia del commissario per il dissesto idrogeologico che “in due anni su 237 interventi – così ha detto Valentina Zafarana – ha realizzato solo un intervento essendo bloccata a fare le gare d’appalto”. Ma Musumeci ha difeso la sua attività alla guida della gestione commissariale. “Il soggetto attuatore si è insediato nel 2017 e io sono il commissario statale per il dissesto idrogeologico da undici mesi. In questo tempo abbiamo appaltato 40 interventi per i 110 milioni di euro, 20 sono stati varati e 3 sono stati attuati. Del periodo precedente io non rispondo. Purtroppo – ha concluso Musumeci – non ci sono poteri straordinari per realizzare le opere e anche noi dobbiamo lottare con certa burocrazia. Ma molti impiegati vogliono lavorare e non è corretto generalizzare”.

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06 Novembre 2018, 20:32

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