07 Aprile 2024, 05:01
3 min di lettura
CASTIGLIONE DI SICILIA – Intanto si incassa la polizza fidejussoria. E poi si fa pure la segnalazione all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, per fare presente “il comportamento scorretto e sleale dell’aggiudicataria”. La lunga storia della gara per le escursioni sull’Etna da Castiglione di Sicilia non è ancora conclusa. Le gite fino a quota tremila sulla pista altomontana dovrebbero prendere il via a breve, ma le attenzioni degli addetti ai lavori sono puntati sull’unica società che non ha firmato il contratto, pur essendosi aggiudicata una delle sette licenze messe a bando: la Stae srl.
La gara d’appalto per le licenze per calcare la strada che arriva fino ai crateri sommitali – e garantirsi una bella fetta di turisti anche sul versante Nord del vulcano – ha avuto un percorso intricato. Pubblicata, poi sospesa, annullata, ripubblicata e, infine, aggiudicata. In mezzo a questa storia durata anni, il Comune di Castiglione di Sicilia ha fatto in tempo a essere sciolto per il rischio di infiltrazioni mafiose. Per molto tempo, la miniera d’oro e sabbia vulcanica toccata in sorte a Castiglione è rimasta chiusa.
Quest’anno, il 2024, doveva essere finalmente quello della svolta.Tre licenze se le è aggiudicate la Etna Travel Service, due la cooperativa Etnalcantara, una la coop Gold service e l’ultima la Stae srl. Tutte convocate per firmare il contratto negli uffici del municipio il 27 febbraio 2024. Quel giorno ne manca una, la Stae srl, amministrata dall’ingegnere Luciano Rigaglia. La stessa sera della firma, le automobili del titolare della coop Etnalcantara, che invece ha regolarmente stipulato il contratto con il Comune, vengono date alle fiamme.
Come anticipato da LiveSicilia, la mancata firma del contratto da parte della ditta ha comportato l’avvio delle procedure di revoca dell’aggiudicazione della licenza. Alla base della mancata stipula, c’è una presa di posizione su un documento che le aggiudicatarie devono presentare: il “piano di sicurezza, gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della pista altomontana”. Secondo Stae srl, il suddetto piano deve essere presentato prima della firma del contratto. Per la stazione appaltante, invece, il capitolato d’appalto parla chiaro: c’è scritto che deve essere presentato “prima dell’inizio delle attività escursionistiche“. E cioè dopo la firma.
Il disaccordo resta. Così, si legge in una determina firmata dal responsabile dell’ufficio tecnico del Comune castiglionese, l’amministrazione pubblica avvia il procedimento di revoca dell’aggiudicazione (al quale Stae srl si oppone) e decide di escutere la fidejussione presentata dall’azienda. Cioè di chiedere all’assicurazione incaricata dai privati di pagare quanto stabilito nel bando “per fatto riconducibile all’aggiudicatario“. Cioè per colpa di Stae, e non dell’amministrazione pubblica.
“Non abbiamo ancora deciso se fare ricorso contro questo provvedimento – dice, raggiunto al telefono da LiveSicilia.it, Luciano Rigaglia, rappresentante legale dell’impresa – Non ho avuto il tempo né di parlare con l’avvocato né di discutere con gli altri soci”. Non è certo, insomma, né se si opporranno in sede giudiziaria alla presa di posizione del Comune di Castiglione, e se sì con quali motivazioni, né se non si opporranno. Gli occhi degli addetti ai lavori, però, sono puntati su di loro: un’altra causa potrebbe significare ulteriori ritardi nella partenza delle escursioni?
Pubblicato il
07 Aprile 2024, 05:01