Bianco: “La città al centro| della scena nazionale” - Live Sicilia

Bianco: “La città al centro| della scena nazionale”

Ieri sera la cena per pochi intimi con il Capo dello Stato che ha festeggiato i 63 anni del sindaco Enzo Bianco.

La visita del capo dello stato
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Il Salotto della Golden Suite di Napolitano

CATANIA. Metti una sera a cena con il presidente. Una sera come quella di ieri dove tutto, alla fine, è filato liscio come l’olio. La serata perfetta. Quella nella quale il primo cittadino Enzo Bianco è riuscito nell’impresa (giusto chiamarla così?) di riportare un Capo dello Stato alle falde dell’Etna a distanza di quattordici anni dalla visita dell’allora numero uno della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Dopo l’atterraggio a Fontanarossa, alla Baia Verde di Aci Castello, Giorgio Napolitano e sua moglie Clio sono arrivati ieri alle 19.15 in punto. Strette di mano. Sorrisi. Volti compiaciuti. La coppia presidenziale si è poi fiondata nella Golden Suite: quella chiesta espressamente per trascorrere la notte catanese. Preambolo di quella che oggi sarà una giornata fittissima di impegni e dal protocollo rigidissimo. Non ammessi (ed attesi) fuoriprogramma. Prima, però, l’evento organizzato ad hoc per il presidente Napolitano. La cena, per l’appunto, tenutasi, all’interno del noto hotel Baia Verde della riviera jonica. Una buona scusa per festeggiare con ventiquattr’ore di ritardo il 63esimo compleanno del sindaco Bianco.

Ristrettissima la cerchia degli invitati. Tutto nella massima riservatezza. Tuttavia, tra gli invitati – indiscrezioni dicono – ci siano stati anche il governatore Rosario Crocetta, il presidente Anas Pietro Ciucci, il vice presiedente nazionale di Confindustria Ivan Lo Bello, il manager internazionale Pasquale Pistorio. Il Governatore siciliano è rimasto a Catania dopo la presentazione della zona franca urbana e gli altri sono i nomi che compaiono nel programma ufficiale della visita del Capo dello Stato a Palazzo degli Elefanti.

Lo chef Pino Cuttaia (Foto fonte www.ponzadautore.com)

Dietro i fornelli lo chef Pino Cuttaia assistito dai cuochi della stessa Baia Verde. Il menù è stato in fin dei conti sobrio ma tutt’altro che banale. Dall’antipasto al dolce, ecco la sequenza delle portate: merluzzo all’affumicatura di pigna, bufala e pomodoro, polpo sulla roccia, raviolo di calamaro ripieno di broccoletti, arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico, tatami di ricciola Sikano, cialda di cannolo ripieno di ricotta, marmellata di arance. Il tutto accompagnato da una buona sequela di vini: Barraco, Vignamare 2012, Grillo 2008, Nero d’Avola 2011.

Ma messa da parte la formalità di rito, per una serata che tutto sommato ci può pure stare, quella di oggi per il presidente Napolitano non ha certo l’aspetto di essere una giornata da scampagnata. C’è una città che attende. Attende risposte a tutta una serie di ferite apertissime. In primis, sul fronte del lavoro ma non solo. Proprio a Livesiciliacatania, nemmeno qualche mese fa, il sindaco annunciò quella che sarebbe stata l’imminente visita del presidente: “E’ una grande gioia ed una grande conquista della città”, ebbe a dire. Ebbene, oggi quelle parole dovranno tramutarsi in sostanza. Che risposte dare ad un territorio che pare essere stato inspiegabilmente spogliato da quelle che sino a ieri erano considerate vere e proprio eccellenze professionali (vedi, tra tutte, la St Microelectronics)? O cosa dire dei ritardi abissali sul fronte delle infrastrutture? E sullo stato delle Università e della ricerca? Un Napolitano che, inevitabilmente, verrà accolto anche da qualche contestazione già peraltro annunciata.

Il nuovo tappeto rosso

Il protocollo dice che si parte da Palazzo degli Elefanti. Una visita in municipio che ha visto il cambio del tappeto rosso (quello che al primo piano porta direttamente alla stanza del sindaco): ora ce n’è uno nuovo di zecca e non più consumato dal passo dei frequentatori del palazzo. E persino le toilette degli uomini sono stati addobbate di specchi e ripulite al meglio. Dopo il Municipio, la visita blindatissima in cattedrale e poi, nel pomeriggio, l’incontro ai Benedettini per l’inaugurazione dell’anno accademico ed infine il trasferimento alla zona industriale per l’incontro alla St. Una giornata che vivrà in bilico tra il poter essere ricordata come una di quelle per le quali si è riusciti ad ottenere almeno un paio di impegni concreti sulla via dello sviluppo oppure da risultare inconcludente. Un filo che non è mai stato così sottile.


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