Armi, droga, spedizioni punitive: arresti e duro colpo al clan NOMI

Armi, droga, spedizioni punitive: arresti e duro colpo al clan NOMI

L'operazione dei carabinieri e l'articolazione mafiosa dei Santapaola-Ercolano

CATANIA – Una indagine condotta tra il novembre del 2021 ed il maggio del 2022. Inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Acireale. Nella ricostruzione dei fatti, un ruolo di rilievo lo hanno avuto le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Sono stati messi assieme i pezzi di un puzzle che hanno consentito di sgominare l’operatività e la struttura di un’associazione, radicata ad Aci Catena e Acireale, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Cocaina, crack e marijuana, al fine di favorire la locale articolazione mafiosa della famiglia Santapaola-Ercolano.

Quattordici indagati in tutto, di cui dieci finiti in carcere. Per loro le accuse sono di “associazione armata finalizzata a traffico di sostanze stupefacenti”, “detenzione illegale di armi e munizioni”, “lesioni aggravate”, “ricettazione” aggravati dal metodo mafioso.

Gli arrestati

Sebastiano Cosentino, nato a Acireale il 17/06/1996
Sebastiano, detto “Seby Titao”, Gambino nato a Acireale (CT) il 05.10.1983
Carmelo, detto “Melo Box”, Grasso nato a Catania il 02/04/1994
Ivan Grasso, nato a Acireale 1 18.12.1995
Ottavio Mariano, detto “Otto”, Grasso nato a Catania il 15/07/1996
Loredana, detta “a Paulazzo”, Principato nata a Acireale il 06/04/1979
Sebastiano, detto “Lupin”, Rapità nato a Catania il 17/04/1977
Angelo, detto “Cavaddư”, Restivo nato a Catania il 10/04/1976
Simone, detto “Tigna”, Scalia nato a Acireale il 14/11/1993
Paolo, detto “Aricchi i atta”, Scuderi nato a Catania il 22.09.1998.

Ed ancora: Antonino, detto “Anthony”, Barbagallo nato a Catania il 21.10.2000 agli arresti domiciliari.
Vincenzo, detto “Terenzio”, Principato nato a Acireale il 23.09.2000 ai domiciliari.

Infine: Alfio Scaccianoce, nato a Acireale il 31.01.1999 (divieto di dimora nel
Comune di Acireale e obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia giudiziaria).
Alessandro Grimaldi, nato ad Acireale il 26.09.1999 (divieto di dimora nel Comune di Acireale e obbligo di presentazione quotidiano alla Polizia giudiziaria).

L’inchiesta

Un’organizzazione strutturata e verticistica con ruoli e responsabilità. E poi telefoni “di servizio” dedicati allo spaccio, il sodalizio avrebbe esercitato attività di traffico e spaccio di droga nei territori di Aci Catena, Acireale e Aci Sant’Antonio. Territori sui quali riusciva ad esercitare il controllo, sia con un’attività itinerante con consegne di droga “a domicilio”, sia con vere e proprie “piazze di spaccio quali quelle presso la villa comunale e la “villetta ecologica” di Aci Catena.

Dall’operazione condotta dai militari dell’Arma, mergerebbe come Simone Scalia ed i fratelli Carmelo e Ottavio Mariano Grasso, avrebbero curato l’acquisto, il trasporto e la detenzione ai fini di spaccio delle sostanze stupefacenti trattate dal sodalizio. Tanto per le consegne a domicilio quanto rifornendo le piazze di spaccio controllate dall’organizzazione. Impartendo direttive ai sodali che giornalmente svolgevano le funzioni di “corrieri”, “spacciatoti” e “vedette”, secondo un’organizzazione per turni.

Trai personaggi di spicco, vi sarebbe Paolo Scuderi occupato della gestione per conto del sodalizio, delle piazze di spaccio presso la villa comunale e la “villetta ecologica”, curando anche tramite altri sodali la vendita al dettaglio della droga.

I militari dell’Arma hanno, poi, individuato e monitorato la base logistico-operativa del sodalizio. Un fabbricato abbandonato ad Aci Catena, sorvegliato dagli indagati al punto da renderlo un vero e proprio “fortino”, presso cui custodivano e confezionavano lo stupefacente per il successivo spaccio al dettaglio. Nelle intercapedini dei muri, coperte da mattoni, erano nascoste anche armi, pronte per essere utilizzate. Lì i carabinieri hanno trovato quasi settecento grammi di cocaina ed un chilo e ottocento grammi di marijuana. Bilancini e materiale per il taglio e il confezionamento dello stupefacente. Oltre alla droga, anche quattro pistole, di cui due con matricola abrasa, con altrettanti caricatori e munizioni, guanti e passamontagna.

Spedizioni punitive e violenza

L’affermazione del proprio dominio sul territorio da parte degli indagati sarebbe passata anche per condotte di spregiudicata violenza, volta ad incutere timore nei rivali. Tra le tante spicca la spedizione punitiva condotta dai sodali ai danni di un cittadino catanese per la concorrenza nell’attività di spaccio da lui condotta nel “loro” territorio.
Non mancavano neppure, sulla base degli indizi raccolti, plateali affermazioni di affiliazione, tipicamente mafiose, come l'”inchino” dedicato da numerosi sodali, giunti in corteo a bordo di scooter sotto casa di uno dei vertici dell’organizzazione, in segno di solidarietà e fedeltà dopo il suo arresto in flagranza di reato e la conseguente restrizione agli arresti domiciliari.
Nel corso del blitz i carabinieri hanno sequestrato circa quattro chili di marijuana ed uno di cocaina.


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