30 Luglio 2021, 16:04
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CATANIA – Un fronte di fuoco di almeno tre chilometri. Un rogo di sterpaglie da via Fossa della Creta a via Palermo ha coinvolto una buona parte del quartiere San Giorgio e si è avvicinato in maniera pericolosa a diverse palazzine. L’area sotto l’asse attrezzato brucia. Al lavoro i vigili del fuoco, anche di Riposto, l’esercito, la polizia e anche i mezzi aerei della Marina che hanno cercato di spegnere il vasto incendio. Distrutto anche il lido Le Capannine e numerose villette dei Villaggi a Mare a Vaccarizzo. In prima linea anche i volontari delle associazioni di protezione civile che hanno dato supporto nelle varie fasi di intervento.
È una giornata infernale: quasi 300 richieste d’intervento dalla mattina. Un centinaio gli interventi effettuati dai vigili del fuoco fino a sera, con in coda ancora altre 200 richieste. “Le zone maggiormente interessate dagli incendi sono parte della Plaia di Catania ed i vari villaggi che si susseguono sulla costa in direzione Sud (Villaggio Azzurro, Ippocampo di mare, Paradiso degli Aranci) e la zona di Vaccarizzo. Altre zone particolarmente interessate dagli incendi di vegetazione e sterpaglie in prossimità delle abitazioni e di insediamenti industriali e commerciali ricadono nella zona Sud di Catania (Fossa Creta, via Palermo) , nella Zona Industriale e nell’area etnea, in particolare a Gravina di Catania, Misterbianco e a Mascalucia. Interventi effettuati anche in zona Acireale, Caltagirone e Vizzini.
L’aeroporto dopo una sospensione dei voli è tornato operativo.
La Prefettura ha istituito un tavolo permanente per fronteggiare l’emergenza con Comune, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Guardia Costiera. “La situazione è davvero difficile – spiega l’assessore comunale Fabio Cantarella – il sindaco Pogliese sta seguendo in prima persona l’evolversi dei fatti. Una decina di immobili tra via Palermo e via Leotta sono andati distrutte. Come molte villette a mare nei villaggi di Vaccarizzo. Abbiamo immediatamente allestito con la Croce Rossa il Palaspedini per dare ospitalità agli sfollati. Già due famiglie stanno arrivando. Non è facile dare un numero preciso di quante persone arriveranno, perchè molti stanno andando da parenti o hanno un’altra abitazione dove poter stare. Sul fronte degli incendi è tutto molto complicato. Mancano i mezzi e uomini, le fiamme minacciano anche il PalaGalermo. Sarà una lunga notte”.
Le fiamme sono arrivate fino alle villette dei villaggi a mare. Gente disperata che vede le proprie abitazioni bruciare. Alcuni sono rintanati in casa. Per spegnere i roghi ci sono anche i poliziotti o gli stessi residenti con mezzi di fortuna. Per evitare esplosioni portate vie le bombole.
Le fiamme sono arrivate fino alla playa: il lido Le Capannine è stato evacuato. In un video il grido di dolore dei gestori che ancora ricordano il rogo che diversi anni fa ha devastato l’intera zona del viale Kennedy.
Per sicurezza è stato inibito il traffico lungo l’asse attrezzato. Questo ha causato numerosi disagi alla viabilità. Inoltre è stata bloccata la Strada Statale 114 in direzione Catania. La polizia stradale ha chiuso l’accesso sull’autostrada per la rampa che porta alla Statale. Fisiologiche le lunghe code in tangenziale.
La nota dell’Anas: “A causa di un incendio a bordo strada, è temporaneamente chiusa al traffico, in entrambe le direzioni, la strada statale RA 15 “Tangenziale Ovest di Catania”, tra il km 21,000 e il km 24,000 a Catania. Il traffico al momento viene deviato sulla viabilità locale con segnalazioni sul posto. Sul posto sono presenti Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine oltre alle squadre di Anas per la gestione della viabilità, per consentire la riapertura in sicurezza nel più breve tempo possibile”.
“Sono con mia sorella che ha dovuto lasciare la casa insieme ai figli”, racconta Pietro Crisafulli, che pochi minuti fa ha registrato una diretta (pubblicata nell’articolo, ndr) dal cuore dell’incendio che lambiva diverse case da dove sono state portate via le bombole. La paura è che possano esplodere. “Poi mi hanno fatto allontanare perchè la situazione è pericolosa”, spiega ancora.
“Il rogo si dirige verso il cimitero. Alcune tombe già sono circondate dal fumo”, aggiunge Crisafulli.
Il fumo ha invaso la carreggiata della tangenziale. La coltre nera si vede da diverse parti della città. I residenti della zona, fuori dalle loro abitazioni, hanno paura.
Al civico 284 di via Palermo le fiamme hanno raggiunto un’abitazione. Purtroppo il rogo sta mettendo a rischio anche l’edificio che ospita la scuola Pietro Mascagni.
Un altro fronte incendiario sta interessando la zona industriale. Precisamente il viale della Regione che dal cimitero arriva fino alla Sibeg. In pericolo anche un vivaio. Le fiamme hanno anche raggiunto l’esterno dei laboratori della Pfizer.
Un altro fronte di incendio sta coinvolgendo le campagne tra Castiglione e Randazzo, dopo il famoso ristorante “Quota mille”. “Vediamo diversi focolai pericolosi”, racconta un imprenditore agricolo della zona.
Attualmente nella provincia di Catania vi sono quasi 70 richieste di interventi per incendio di vegetazione e sterpaglie. Oltre 30 a Catania, dove “la situazione più delicata – dicono dall’ufficio comunicazione dei Vigili del Fuoco – è in contrada Fossa della Creta e via Palermo”. Qui sono impegnati vari mezzi e diverse squadre di pompieri. Sono 15 i casi segnalati tra Paternò, Ragalna e Biancavilla. 14 gli interventi nel Calatino, dove c’è stato anche un anziano ustionato. 6 infine tra Acireale e Giarre.
Emergenza incendio oggi a Fossacreta e rischio fiamme in molti altri quartieri a Catania, il comitato Romolo Murri chiede soluzioni adeguate
“Com’era stato ampiamente previsto e segnalato, Catania continua a bruciare. Stavolta le fiamme si propagano nel grande polmone verde della parte sud della città che riguarda i quartieri di San Leone, Fossacreta, Librino e San Giuseppe La Rena. Dalla tarda mattinata di oggi nuvoloni di fumo denso impediscono una perfetta visuale e questo inevitabilmente si ripercuote sulla sicurezza e la viabilità della zona. Chi, infatti, decide in questo momento di transitare per l’Asse Attrezzato lo fa a suo rischio e pericolo. Eppure parliamo di un problema che puntualmente si presenta nel periodo estivo: c’è stato a giugno, c’è a luglio e ci sarà ad agosto e settembre. Anno dopo anno. Perché questa amministrazione non fa nulla per garantire la sicurezza dei cittadini? Perché non si riesce ad approntare in tempo utile (ovvero tra marzo ed aprile) un piano antincendio efficace che eviti al nostro corpo dei vigili del fuoco di fare i salti mortali per salvare le persone e spegnere le fiamme? Dal tardo pomeriggio di oggi sta bruciando la macchia verde situata tra Fossacreta e San Leone”, Così il comitato Romolo Murri, attraverso il suo presidente Vincenzo Parisi, chiede da tempo di “rivalutare, riqualificare e restituire alla cittadinanza quelle aree rurali che si trovano nella parte sud della città. Interi quartieri sotto scatto dove per puro caso non ci è scappata la tragedia. Ma fino a quando si può fare affidamento sulla fortuna? Ad oggi il comitato Romolo Murri, con il suo presidente Vincenzo Parisi,ribadisce che finora è sempre mancata la volontà politica di fare prevenzione. Occorre la creazione di fasce tagliafuoco, la potatura a scadenze precise del verde e l’eliminazione, con l’utilizzo dei trattori, delle sterpaglie a cominciare dai prossimi giorni”.
Una nuova emergenza che sta mettendo in pericolo migliaia di persone nei quartieri di San Leone, Fossacreta, San Giuseppe La Rena e nelle zone circostanti. Dalla tarda mattinata di oggi un rogo di vaste dimensioni sta colpendo la macchia mediterranea presente all’interno del Parco di Monte Po. Fiamme alimentate dal caldo e che stanno lambendo le abitazioni circostanti. Già nei mesi precedenti avevo lanciato un appello affinchè l’emergenza incendi in tutta la provincia etnea fosse presa nella giusta considerazione. Un monito assolutamente non raccolto dalle istituzioni competenti ed oggi ne paghiamo le conseguenze. L’incendio in via Cairoli lo scorso giugno non ha insegnato niente ed ora, come Presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, devo constatare insieme ai migliaia di catanesi che non esiste ancora un piano antincendio con la creazione di fasce tagliafuoco o la bonifica di terreni nelle zone più a rischio. Interi quartieri come Librino, Cibali, San Giovanni Galermo, Fossa della Creta, Monte Po, Nesima e perfino la stessa zona del viale Rapisardi vivono l’emergenza incendi in modo continuo eppure finora nessuno ha mosso un dito. Oggi parliamo dell’ennesima emergenza roghi, ma domani?
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30 Luglio 2021, 16:04
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