Catania, la svolta è obbligatoria | Cittadella vuol dire crocevia

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23 Dicembre 2014, 14:42

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CATANIA – Neanche il tempo di somatizzare una settimana da incubo, e già per il Catania è giunto nuovamente il momento di un test cruciale, il penultimo per un 2014 che per la formazione etnea ha assunto i caratteri di un dramma sportivo quasi senza precedenti nella storia del club. La delusione per la retrocessione dalla A alla B sembra quasi uno scherzo rispetto al clima pesante che si respira da qualche settimana in città, le dimissioni di Sannino sono la conferma di un momento a dir poco delicato per una squadra che, come se non bastasse, mantiene una sola lunghezza di vantaggio sulla zona playout. Qualcosa di impensabile alla vigilia di un torneo che, per quasi tutti gli addetti ai lavori, doveva essere quello dell’immediato ritorno del Catania nella massima serie, e che invece si è trasformato in una lotta addirittura per non sprofondare nell’inferno della Lega Pro. La sfida contro il Cittadella, a questo punto, assume tutti i contorni di uno scontro-salvezza che servirà anche da slancio per l’ultimo impegno dell’anno, ovvero la sfida contro la capolista Carpi al “Massimino”.

Per l’occasione, la società ha deciso di non indire la classica conferenza stampa pre-partita, con Maurizio Pellegrino che potrà dunque concentrarsi unicamente sulle scelte da fare per la sfida del “Tombolato” e non dovrà interfacciarsi con i giornalisti che, quasi certamente, avrebbero fatto ulteriori domande non inerenti al match, come quelle sul mercato ormai imminente o sul futuro di un tecnico, la cui permanenza sulla panchina etnea non è da tenere in grossa considerazione. Spazio, dunque, solo al campo e alle giocate degli elementi della rosa, o almeno quelli che sono rimasti a disposizione, vista l’ecatombe subita dal roster guidato dal mister siciliano. Appena quattro i difensori arruolabili per la trasferta in terra veneta, con la squalifica di Sauro che ha reso ancor più salato il conto da pagare per un momento non facile sul piano fisico e atletico, tanto che appare nuovamente possibile l’arretramento di Rinaudo al centro del reparto al fianco di capitan Spolli, con Rolin (al rientro, almeno lui) a destra e il giovane Parisi a sinistra nello schieramento a 4 davanti al portiere Frison. Qualora questa soluzione dovesse essere confermata, dovrebbe registrarsi la presenza dello spagnolo Calello al fianco di Escalante e Chrapek nel giovanissimo centrocampo d’emergenza che Pellegrino sembra orientato a schierare al “Tombolato”.

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L’unico reparto che non sembra essere in discussione è l’attacco, con la disposizione in modalità “doppio ariete” Calaiò-Cani che quasi certamente verrà confermata, visto il buon momento del centravanti albanese, a segno nelle ultime due gare casalinghe contro Bologna e Brescia. A sostegno dei due centravanti ci sarà ancora una volta Leto, visto il perdurare dell’assenza di Rosina che quasi certamente dovrà aspettare la ripresa del campionato, fissata per la seconda metà di gennaio con la sfida del “Biondi” contro il Lanciano, per rivedere il campo. Il Catania proverà dunque a chiudere l’anno nel migliore dei modi, e giocare lontano dai malumori casalinghi potrebbe giovare ad un gruppo scosso dagli ultimi avvenimenti: quasi un paradosso, se consideriamo che quella etnea è la squadra con il peggior rendimento esterno del campionato.

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23 Dicembre 2014, 14:42

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