26 Ottobre 2023, 05:02
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CATANIA – Un reticolo di società, un fiume di soldi che sarebbe stato “distratto” verso ditte individuali e imprese controllate da prestanome, parenti e presunti complici. E un lungo elenco con nomi e cognomi. Gli investigatori della guardia di finanza hanno ricostruito un vero e proprio libro mastro della bancarotta della Sl Group, colosso petrolifero, con gli importi che hanno fatto scattare il sequestro. Ecco i 31 indagati.
Quando nel 2021 scatta l’operazione Follow The Money, la guardia di finanza scopre che dalla Sl Group, colosso di commercializzazione, in Europa, di prodotti petroliferi, venivano effettuati bonifici con importi consistenti verso alcune società. Decine di milioni di euro distratti, “molteplici e ripetute violazioni alle norme tributarie”, circa 50 milioni di euro di omesso versamento dell’Iva. E quasi 28 milioni di euro di liquidità “drenata” in poco più di tre anni, dal 2018 al 2021. I soldi della Sl Group sarebbero stati inviati a sei società: Azimut Srls, Nuova Group Srl, GMA Group Srls, Oil Srls e SA Logistics Srl di Milano. Tutte imprese che commercializzano carburanti e si occupano di logistica e trasporti. Coinvolta anche la Gold Group Srl di Enna e un imprenditore, Alfredo Liotta, rappresentante legale della Sive Group Srl di Catania e della Sive international Group con sede in Bulgaria.
Dieci pagine di capi d’indagine. Il principale, il capo A, concorso in bancarotta fraudolenta, comprende un lungo elenco di indagati. Antonio e Francesco Siverino sono ritenuti “amministratori di fatto” della Sl Group, Christopher Cardillo è indagato come socio e amministratore unico della Sl Group Srl. I tre avrebbero “distratto o comunque occultato e dissipato” oltre 27 milioni di euro “effettuando bonifici e versamenti privi di giustificazione causale”. I soldi sarebbero finiti nei conti correnti di società e ditte individuali. In 4 mesi, tra il 2020 e il 2021, ben 3,5 milioni di euro sarebbero stati movimentati in favore della Nuova Group Srl, legalmente rappresentata da Angelo Ludani. Soldi anche alla Ag Oil Srl, intestata ad Agatina La Mela, moglie di Antonio Siverino: ben 2,4 milioni di euro. Gli imprenditori hanno acquistato auto di lusso, rolex e preziosi.
Nell’arco di un anno, circa 15 milioni di euro sarebbero stati distratti “in favore” della Azimut Company Srl e della GMA Group Srl, rappresentate da Alfio Aldo Meci.
E ancora, indagati anche Marco Cariola e Salvo Liotta, per la distrazione di € 1.599.310 “di cui – scrivono i magistrati – € 1.560.270 assolutamente ingiustificati in favore della Sa Logistics Srl”.
Alla Gold Group Srl rappresentata da Debora Sangrigoli, sarebbero “arrivati” oltre sei milioni di euro: ma l’impresa – rileva la finanza – all’epoca era già “cessata”.
Il “prestanome” Alfredo Liotta avrebbe ricevuto un bonifico di 70 mila euro, “privo di giustificazione causale”. Si tratta dell’amministratore e socio della Sive Group Srl, Sive International Group Ltd, Silver Group Srl.
Gli indagati avrebbero fatto sparire oltre 347 mila euro attraverso “ingiustificati” prelievi in contanti, grazie anche a una carta ricaricabile intestata alla società fallita e utilizzate per acquistare “beni personali”.
A Vario titolo, avrebbero omesso il pagamento di imposte, tasse, tributi e contributi “per importi considerevoli così esponendo la società all’applicazione anche di importanti sanzioni e interessi che aggravavano il dissesto societario e proseguivano illegittimamente l’attività d’impresa, maturando così ulteriori perdite e aggravando gli oneri di gestione, l’esposizione debitoria ed il dissesto che portavano al fallimento”.
La Procura di Catania ha contestato l’aggravante di aver favorito la mafia, ma il Gip ritiene di escluderla in sede cautelare perché il rinvio al procedimento penale attualmente in corso, a carico dei Severino e molti altri, non basta.
L’elenco contiene nomi e cognomi degli indagati, tra loro ci sono i presunti prestanome e complici dei Siverino nel principale capo d’accusa, quello in cui si contesta il concorso in bancarotta e la distrazione di oltre 37 milioni di euro. Dalla società “madre”, la SL Group, i soldi sarebbero stati “distratti” verso altre società intestate a prestanome. Gli inquirenti annotano le somme di denaro “che è stato accertato essere il profitto dei reati di bancarotta e di omesso pagamento dell’Iva”. Su queste basi, il Gip ha disposto il sequestro dei patrimoni personali e delle “società di comodo”.
Gli inquirenti contestano numerosi episodi di bancarotta, intestazione fittizia, evasione fiscale, distrazione di fondi. A vario titolo, ecco i nominativi degli indagati.
Antonio Siverino, Francesco Siverino, Gabriele Carcagnolo, Christopher Cardillo, Marco Cariola, Agatina La Mela, Alfredo Liotta, Salvo Liotta, Alfio Aldo Meci, Debora Sangrigoli, Maurizio Sangrigoli, Tommaso Caterina, Cira De Biase, Giovanni De Micco, Giuseppe Stefano Di Marco, Agatino Luciano Famà, Anna Faraci, Filomena Fontana, Leslie Frezza, Angelo Laudani, Vincenzo Lauritano, Lin Wenlong, Ettore Lingetti, Pasquale Musciarella, Salvatore Palermo, Fabio Pasquarella, Antonietta Piccolo, Rosa Raia, Angelo Ramaglia, Ivan Santoro, Massimo Sorbilli.
Di rilievo i verbali dei pentiti che hanno svelato i segreti del sistema di gestione dei soldi fornendo, agli investigatori, tutti i nominativi dei presunti fiancheggiatori.
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26 Ottobre 2023, 05:02