Catania, minorenne incendia cella: agenti rimasti intossicati

Catania, minorenne incendia cella: agenti rimasti intossicati

La denuncia del Sappe: "Alle istituzioni dormienti chiediamo per l'ennesima volta di svegliarsi, prima che sia troppo tardi".

CATANIA. Un giovane maghrebino con problemi psichici detenuto nel carcere minorile di Catania ieri sera, al rientro dalle attività ricreative, ha appiccato il fuoco alle suppellettili della sua cella: in brevissimo tempo le fiamme si sono propagate e la sezione detentiva è stata invasa dal fumo. E’ intervenuto il personale di polizia penitenziaria ed alcuni agenti sono rimasti intossicati. A rendere noto l’accaduto con una nota è il segretario per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) Calogero Navarra, che esprime “vicinanza e solidarietà” agli agenti.

La ricostruzione del Sappe

“Ieri sera un giovane detenuto maghrebino, con problemi psichici, al rientro dalle attività ricreative ha appiccato il fuoco alle suppellettili della sua cella: in brevissimo tempo le fiamme si sono propagate e la Sezione detentiva è stata invasa dal fumo. Solamente il coraggioso e tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato un tragico epilogo. Nell’istituto minorile etneo sono attualmente ristretti trenta detenuti, la gran parte di origini nordafricane che manifestano problematiche psichiche e pongono in essere comportamenti di difficile controllo per La Polizia Penitenziaria, considerata anche la grave carenza di presidi medici e psicologici. Le Autorità preposte devono trovare rimedio a tale grave situazione che ha già messo a repentaglio in molte occasioni l’incolumità del personale e dei ristretti. Ai poliziotti coinvolti in questo ennesimo episodio, che a causa dei fumi tossici inalati hanno dovuto far ricorso alle cure ospedaliere, va la piena stima, solidarietà e vicinanza. Alle istituzioni dormienti chiediamo per l’ennesima volta di svegliarsi, prima che sia troppo tardi”.


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