Catania

Si fingeva titolare dell’albergo e lo denigrava con messaggi persecutori

di

15 Ottobre 2022, 07:56

2 min di lettura

CATANIA. E’ stato tratto in arresto in flagranza mentre era collegato con una rete wi-fi pubblica del centro di Catania intento ad inviare, ancora una volta, centinaia di messaggi persecutori. 
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale ha convalidato l’arresto ed emesso una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari.

La Procura Distrettuale di Catania ha coordinato una complessa attività investigativa condotta dalla Polizia Postale e conclusasi, per l’appunto, con l’arresto di un 46enne ritenuto responsabile di atti persecutori aggravati dall’utilizzo degli strumenti telematici nonché diffamazione e sostituzione di persona.

La ricostruzione dei fatti

La vicenda trae origine da numerose denunce, presentate fin dal 2014, dal titolare di una nota struttura alberghiera della provincia. Parecchie migliaia sono stati i messaggi inviati in modo massivo tramite e-mail e falsi profili social a moltissimi utenti, gran parte dei quali personaggi noti delle istituzioni, dell’imprenditoria e delle professioni residenti in varie parti d’Italia; secondo l’accusa, l’arrestato, fingendosi il titolare della struttura alberghiera, oltre a diffamarlo, avrebbe ingiuriato gravemente i destinatari o loro amici e conoscenti. L’imprenditore, purtroppo, si è visto alcune volte inizialmente indagato perché a sua volta denunciato dai destinatari delle denigrazioni. Per danneggiarne l’immagine, oltre agli insulti rivolti anche alla sua famiglia, avrebbe fatto riferimento ad una vendita del suo hotel, in presunto fallimento, ed a sue vicende personali. L’arrestato conoscerebbe la vittima e, sebbene avesse interrotto i rapporti da tanti anni, tantoché non vi erano sospetti su di lui, avrebbe nutrito nei suoi confronti un profondo rancore soprattutto per questioni legate a vecchie vicende economiche.

Articoli Correlati

Una persecuzione

Gravissimo il disagio ed il turbamento vissuto dalla parte lesa e dai suoi familiari.
L’indagato, esperto nell’utilizzo dei sistemi informatici, in questi anni sarebbe riuscito a nascondere abilmente le tracce informatiche utilizzando avanzati sistemi di anonimizzazione. Tuttavia, le investigazioni condotte dalla Polizia Postale con servizi di intercettazione anche telematiche disposte dalla Procura hanno consentito l’individuazione di colui che sarebbe ritenuto responsabile delle condotte persecutorie.

Pubblicato il

15 Ottobre 2022, 07:56

Condividi sui social