Catania, un commissario |in bilico tra due governi

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02 Novembre 2012, 00:18

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PALERMO – Ultime ore a Palazzo d’Orleans per Raffaele Lombardo. Il governatore uscente ha trascorso alcune ore negli uffici che la settimana prossima, forse già lunedì, lascerà al suo successore Rosario Crocetta. Dopo la proclamazione da parte della Corte d’appello, il nuovo governatore si insedierà nel pieno dei suoi poteri. A quel punto, come ha annunciato lo stesso Crocetta, scatterà lo spoil system per i dirigenti e per i capi dei dipartimenti con la revoca degli incarichi. E si aprirà così da subito il delicatissimo dossier delle nomine, che viaggerà in parallelo con la formazione del nuovo governo.

La partita delle nomine si annuncia complessa, visto anche che in forza della legge bloccanomine votata in estate dall’Ars, negli ultimi mesi il governo Lombardo ha potuto nominare solo dei commissari straordinari per garantire la continuità dell’azione amministrativa. Commissari che adesso il nuovo governo dovrà sostituire. Non solo: in forza del bloccanomine, il nuovo governo regionale potrà, nei primi novanta giorni dopo la proclamazione, revocare le nomine fatte da Lombardo nei due mesi antecedenti le dimissioni. Il pacchetto da caselle da riempire si fa ancora più corposo.

Ma sul fronte delle nomine commissariali, si potrebbe profilare un ultimo caso che animerebbe il già lungo dibattito sul “nominificio” regionale proprio nella zona Cesarini dell’era Lombardo. Infatti, dopo le dimissioni del presidente della Provincia di Catania Giuseppe Castiglione, che ha lasciato l’incarico per poter correre alle Politiche, si deve nominare il commissario che lo sostituisca da qui al voto. Una pratica non particolarmente urgente, visto che c’è un vicepresidente in carica. Eppure, già martedì a Palazzo Minoriti è arrivata la richiesta dalla Regione dell’atto di dimissioni di Castiglione. Che quel giorno, il suo ultimo da presidente, ha convocato una giunta in serata. L’indomani, ossia mercoledì, raccontano che di buon mattino la Provincia è stata sollecitata a inviare al più presto la lettera di dimissioni agli uffici della dirigenza delle Autonomie locali. Tanto che l’atto è partito per Palermo via fax già nelle primissime ore della giornata. Una sollecitudine che in ambienti politici catanesi viene letta come la possibile premessa all’imminente nomina di un commissario da parte della giunta dimissionaria, in pieno extra time. “Sarebbe il triste epilogo di una stagione di nomine da archiviare”, si limita a commentare il dimissionario Castiglione. Ma la notizia della nomina di un commissario da parte di Lombardo, nomina da fare su proposta dell’assessore competente, non trova conferme. E al momento rimane nell’ambito del rumour di Palazzo. Si tratterebbe di un passaggio per lo meno discutibile sul piano dell’opportunità politica vista l’imminenza del passaggio di consegne al nuovo governatore eletto, che peraltro, una volta insediatosi, potrebbe sostituire un eventuale commissario nominato da Lombardo.

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02 Novembre 2012, 00:18

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