03 Ottobre 2024, 05:01
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CATANIA – La prossima settimana se non dopo. Sembra destinato a essere rinviato il vertice della maggioranza per i nuovi assetti delle Società Partecipate del Comune di Catania, stabilito finalmente dopo le richieste dei partiti e la volontà di procedere il prima possibile, senza aspettare la definizione della fusione tra Sidra con Catania rete gas, o la nomina dei vertici di Sie.
Neanche il tempo di far filtrare la data ed è tutto da rifare. Un impegno nel Siracusano potrebbe infatti impedire la presenza di alcuni esponenti politici che, di certo, non possono disertare la riunione voluta proprio dai partiti e dalle formazioni di maggioranza.
C’è chi addirittura pensa – o auspica – che l’incontro possa essere rinviato a dopo il 15 ottobre, quando l’Ars dovrebbe decidere sul decreto di riforma degli Enti locali, nelle pieghe del quale c’è la possibilità della nomina di un assessore in più in ogni giunta, oltre che l’obbligatorietà di riservare il 20% dei posti in giunta a donne.
Se l’affaire Partecipate sembra dunque essere arrivato a una composizione – pare al termine dell’incontro a Palazzo degli elefanti voluto dal sindaco con la sua maggioranza prima del consiglio comunale di lunedì scorso per affrontare le ripetute lamentele dei consiglieri per l’atteggiamento da parte di alcuni dirigenti definito “irrispettoso e arrogante”, ed evitare così la bagarre di giovedì scorso in aula – a mantenere malumori all’interno della squadra a sostegno del primo cittadino sarebbe la richiesta, ancora senza risposta, di mini rimpasto.
Pressioni che, in questo caso, arriverebbero proprio dal partito di Trantino, Fratelli d’Italia. All’interno del quale vi sarebbero mal di pancia alla base anche dei due appuntamenti disertati da alcuni meloniani in consiglio.
Non è passata inosservata l’assenza dell’intero gruppo Trantino sindaco e dei due esponenti politici, Andrea Barresi e Paola Parisi, in occasione tanto del consiglio di lunedì, quanto dell’incontro che ha preceduto la seduta.
Un’assenza, quella in occasione dell’ultimo consiglio comunale sull’approvazione del Dup che sarebbe potuta costare cara al primo cittadino: in più occasioni di voto delle osservazioni, infatti, il numero legale è stato garantito dalla presenza dei consiglieri di opposizione senza i quali la seduta sarebbe naufragata.
“Vorrebbero l’undicesimo assessore”, conferma qualcuno tra i corridoi di Palazzo. Una richiesta che potrebbe mettere in imbarazzo il primo cittadino: accontentando una delle correnti, potrebbe scontentare l’altra, innescando richieste a catena che potrebbero compromettere alcuni equilibri, portando il sindaco a dover sacrificare qualche assessore, magari qualcuno particolarmente fidato ma senza consiglieri.
Un guado, quello in cui sembra trovarsi il primo cittadino, difficile da attraversare senza scontentare qualcuno. Chi, sarà forse la scelta più ardua.
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03 Ottobre 2024, 05:01