09 Dicembre 2023, 05:01
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CATANIA – Quando, nel 2017, le aree del Centro direzionale Cibali sono andate a fuoco, non c’era niente che non fosse stato devastato dalle fiamme. A guardare ai 18 ettari di terreno tra via Cave Villarà e via Sabato Martelli Castaldi si vedeva solo una distesa di nero carbone. Eppure nel catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco di quell’anno, votato solo nel 2021, di quell’incendio non c’è traccia. E nemmeno nei catasti del 2018, 2019, 2020 e 2021 approvati l’1 dicembre 2023, tutti insieme, da un commissario ad acta nominato dalla Regione Siciliana.
Per comprendere perché il catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco sia importante bisogna andare indietro fino al 2000. All’anno, cioè, in cui è stata approvata la legge quadro sugli incendi boschivi. Una norma fatta per evitare, o quantomeno ridurre, i roghi dolosi delle aree verdi di città e campagne. Quando un terreno brucia, infatti, sul quel terreno scattano dei vincoli che durano anni. Niente nuove costruzioni, pascoli e caccia per dieci anni; niente cambiamenti di destinazione d’uso per quindici anni; niente opere di ingegneria ambientale per cinque anni.
Perché questi vincoli vengano applicati, però, è necessario che le aree bruciate siano inserite nel catasto dei soprassuoli. Non basta, cioè, l’incendio in sé, c’è bisogno di un passaggio burocratico, di un elenco che identifichi precisamente le particelle catastali, e di un Consiglio comunale che lo approvi. Finché il catasto non c’è, non ci sono nemmeno i vincoli. Così in via Sabato Martelli Castaldi, dopo l’incendio del 2017, è sorto il supermercato Eurospin tanto contestato per le autorizzazioni che ne hanno permesso la costruzione. E sempre così, nella stessa area, non ci sono ostacoli all’edificazione delle palazzine di social housing di Fabrica Immobiliare, la società di gestione del risparmio dell’impero di Francesco Gaetano Caltagirone.
La partita del catasto è destinata a riaprirsi alla fine del mese di dicembre. Quando, dopo un sollecito dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente, il catasto dei soprassuoli incendiati del 2022 arriverà in Consiglio comunale. Una seduta già convocata dal presidente Sebastiano Anastasi, che segue una agitata conferenza dei capigruppo datata 5 dicembre. A precederla, una lettera di chiarimenti inviata dal consigliere del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi: “Che fine hanno fatto gli aggiornamenti del catasto dal 2018 al 2021?“, domandava il pentastellato, dopo il sollecito degli uffici palermitani.
In quel contesto è emersa l’approvazione della delibera cumulativa quadriennale. Firmata dal commissario ad acta Giovanni Petralia e dalla dirigente comunale dell’Ecologia Lara Riguccio. Nell’atto si ricorda che le aree individuate sono quelle censite nel Sif, il Servizio informativo forestale, che contiene le mappe dei terreni bruciati censiti dalla Regione. In cui l’incendio di Cibali del 2017 non è stato inserito. Un tema che, nel corso della precedente consiliatura, era stato oggetto di duro scontro tra l’allora assessore alla Protezione civile Alessandro Porto e lo stesso consigliere Bonaccorsi. Quest’ultimo rimproverava al componente della giunta di non avere eseguito un censimento municipale delle aree, limitando il lavoro dell’amministrazione a una sorta di “copia-incolla”.
Adesso, la proposta di deliberazione per il 2022 è pronta per essere studiata e portata in aula. E, eventualmente, emendata con l’inserimento di aree finora dimenticate. Non è chiaro, però, se sia possibile farlo nonostante gli anni trascorsi. E se, cioè, un incendio avvenuto nel 2017 doveva essere inserito nel catasto di quell’anno. O se, invece, può essere censito fino alla scadenza dei vincoli previsti dalla legge ed eventualmente applicabili. Nel frattempo, comunque, il 24 maggio 2023 il Centro direzionale Cibali è andato a fuoco di nuovo. Le fiamme hanno attraversato una porzione di territorio meno vasta che in passato, ma era stato comunque necessario l’intervento di diversi mezzi dei pompieri per spegnerle.
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09 Dicembre 2023, 05:01