24 Aprile 2020, 16:38
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PALERMO – Nei giorni in cui il Coronavirus sta imponendo di sfoltire il numero dei detenuti ci sono episodi in cui è lo stesso virus a rendere necessaria l’applicazione di una misura cautelare in carcere.
È il caso dei quattro arrestati per l’omicidio di Mercurio Nepa, l’anziano sorpreso di notte nella sua abitazione di Terrasini. Volevano rapinarlo, ma è morto di crepacuore.
Nei giorni scorsi i carabinieri della compagnia di Carini hanno arrestato Francesco Lo Piccolo (che ha confessato) Donald Cucchiara Di Leo, Dario La Perna e Gaspare Polizzi (pure lui reo confesso, leggi l’articolo).
Il giudice per le indagini preliminari Marco Gaeta, accogliendo la richiesta di arresto avanzata dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni e dai sostituti Luisa Bettiol e Giulia Beux, scrive che “la gravità dei fatti commessi, le efferate modalità di azione, i precedenti penali di cui gli indagati sono gravati rilevano una spiccata attitudine alla commissione di delitti contro il patrimonio e contro la vita e l’incolumità personale”.
Ed aggiunge che il pericolo di reiterazione dei reati “presenta caratteri di concretezza e attualità sia perché i delitti sono stati commessi pochi mesi addietro sia perché le attuali condizioni sociali e la crisi economica, che assieme a quella sanitaria sta attraversando la regione Sicilia oltre all’intero Paese, possono fungere da ulteriore e immediato innesco criminoso sicché si impone la tempestiva adozione di una tutela cautelare”
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24 Aprile 2020, 16:38