Cefop, lo Snals-Confals attacca: | “Perché richiamati a lavoro solo alcuni?”

di

21 Aprile 2012, 17:42

2 min di lettura

“Per i lavoratori del Cefop oltre il danno la beffa”. Fa sempre discutere la gestione di uno dei più grossi entidi Formazione siciliana, attualmente commissariato. E’ il turno del sindacato Snals-Confals, che denuncia le grosse difficoltà nell’erogazione della cassa integrazione e scorge ombre anche dietro al ricorso dell’ente alla cosiddetta “Prodi-bis”, una norma che consente di riversare i debiti su una bad company e ripulire così “il sangue” dell’azienda.

“Malgrado sia stato finanziato il piano formativo del 2011 con risorse necessarie – scrive il sindacato – per la ripresa lavorativa di tutti i lavoratori, una parte delle organizzazioni sindacali ed i commissari straordinari hanno a tutti costi voluto sottoscrivere un accordo infausto che prevedeva il riavvio delle attività lavorative soltanto per una parte dei lavoratori. Dunque il ricorso ad una inspiegabile cassa integrazione. Tuttavia i tempi,cosi come la scrivente organizzazione sindacale aveva previsto, – prosegue la note – rischiano di essere lunghi lunghissimi ed a dir poco problematici. Impossibile percorrere la strada della cassa integrazione straordinaria,complicato percorre la strada della cassa integrazione in deroga”.

Articoli Correlati

Quindi, la convinzione, per molti di questi dipendenti (sono più di 400, al momento), di trovarsi in un vicolo senza uscita: “I lavoratori del Cefop – scrive lo Snals – continuano a subire da una parte i danni delle scelte e irresponsabili ed omissive dei piani alti di via Ausonia, dall’altra, di burocrati sindacali il cui relativo stipendio invece è sempre ben garantito. Cosi come previsto, infatti,  il ricorso alla 270/99 (la “Prodi-bis, ndr) ha peggiorato la condizione complessiva dei lavoratori che da tale procedura non riceveranno nessun beneficio concreto anzi incorrendo nel concreto rischio di perdere tutte le retribuzioni pregresse ancora non percepite. Ciò con buona pace degli argomenti chiaramente di natura ricattatoria e palesemente infondati secondo la quale i lavoratori senza l’attivazione della Prodi/bis avrebbero perso il posto di lavoro. In realtà il ricorso a questa legge per l’ente di formazione Cefop – prosegue il sindacato – ha determinato un danno anche alla pubblica amministrazione siciliana ed al cittadino contribuente mantenendo in piedi un carrozzone pieno di debiti, un centro di spesa di risorse pubbliche che era meglio de finanziare cosi come prevedevano le leggi regionali ancora in vigore. Avere voluto tenere in piedi questo carrozzone – conclude la nota dello Snals – è dunque una scelta da ricondurre alla volontà di una politica ingorda e vorace che con la complicità della pubblica amministrazione non perde occasione per sperperare risorse pubbliche contro qualunque altro interesse”.

Pubblicato il

21 Aprile 2012, 17:42

Condividi sui social