Occupazione, i numeri: in Sicilia mancano lavoratori specializzati

Occupazione, i numeri: in Sicilia mancano lavoratori specializzati

Il 40% dei posti nel 2023 è rimasto vacante
L'EMERGENZA
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PALERMO – In Sicilia tanti cercano un lavoro e tante imprese cercano di assumere, ma domanda e offerta non riescono a incontrarsi: quasi sempre la causa sta nella corsa delle imprese a specializzarsi per competere, mentre il settore dell’istruzione e formazione professionale non riesce a tenere il passo.

Per provare a mettere in linea i due mondi, la Fondazione nazionale Consulenti per il lavoro, l’Università di Palermo, Sicindustria, la Consulta regionale dei consulenti del lavoro della Sicilia e l’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo organizzano per lunedì 18 marzo, alle ore 9, presso Palazzo Steri, in piazza Marina, 1, a Palermo, un convegno dedicato all’orientamento, sul tema “Favorire l’occupabilità e accompagnare i giovani nelle transizioni”.

Il divario tra formazione e lavoro

Con la moderazione di Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione consulenti per il lavoro, e dopo i saluti del Rettore, Massimo Midiri, dell’assessora regionale al Lavoro, Nuccia Albano, del presidente della Consulta regionale dei consulenti del lavoro, Maurizio Adamo, del presidente regionale dell’Associazione nazionale consulenti del lavoro, Gaspare Patinella, e del presidente dei Consulenti del lavoro di Palermo, Antonino Alessi.

Midiri spiega: “Il divario tra istruzione-formazione e mercato del lavoro, in Sicilia come nel resto d’Italia, è un fatto innegabile, ma l’Università di Palermo già da due anni ha invertito la tendenza“.

Il fabbisogno di dipendenti

Secondo il bollettino annuale Excelsior realizzato da Unioncamere e Anpal: nel 2023 le imprese siciliane che hanno provato ad assumere sono state il 59% del totale, rispetto al 57% del 2022, e hanno programmato 301.190 ingressi di personale, cioè 13.150 in più rispetto al 2022, e nel 28% degli annunci si ricercavano espressamente giovani.

Ma il maggiore fabbisogno di dipendenti non si è tradotto in un significativo incremento dell’occupazione nell’Isola, perché la difficoltà di reperire candidati idonei è aumentata dal 35 al 40%: il 22% dei posti offerti non è stato coperto per mancanza di candidati, il 13,5% per preparazione inadeguata e il 4% per altri motivi. Tant’è che nel 15% dei casi le imprese hanno dovuto fare ricorso all’assunzione di migranti.


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