Centro storico, maxi variante su 241 ettari |Messina: “Vengano in Consiglio e se la votino”

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20 Dicembre 2014, 05:11

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CATANIA – Una variante urbanistica. L’ennesima, dal momento che l’ultimo Piano regolatore della città risale agli anni sessanta. La seconda di cui si parla nel giro di pochi giorni, dopo quella relativa al Pua, il Piano urbanistico attuativo per Catania sud, necessaria per modificare la zona della città tra la Playa e la zona industriale. Stavolta, al centro del dibattito, c’è quella al centro storico: “Lo strumento di pianificazione urbanistica che si sta definendo – spiega il sindaco Enzo Bianco – punta a rigenerare il cuore della vecchia Catania con interventi di ripristino e riqualificazione, compreso il piano del colore, che trasformino le aree di comparto in cui insistono. Elemento fondamentale del nuovo piano urbanistico – aggiunge – i cui elaborati nelle scorse settimane sono stati presentati dall’assessore di Salvo alle organizzazioni sociali e produttive cittadine nell’ottica della partecipazione condivisa, è la prevenzione sismica degli edifici con la rigida previsione che ognuno di essi dovrà avere il libretto con le prescrizioni identificative”.

Sarà. Ma sono in tanti a storcere il naso di fronte a un nuovo Piano urbanistico in assenza di quello regolatore generale, unico reale strumento di programmazione urbanistica. Molti altri, invece, temono che dietro il nome di variante si nasconda un progetto speculativo che possa mettere a rischio il patrimonio storico e culturale del cuore della città. D’altronde i numeri sono enormi: l’aria oggetto di variante è molto vasta e corrisponde a circa 241 ettari, la zona A del Piano regolatore Piccinato.

Anche se l’assessore al ramo, Salvo Di Salvo, assicura il contrario. “La variante del centro storico è un’azione che porterà ad iniziative di natura edilizia a saldo zero. Non è prevista nessuna maggiore volumetria rispetto a quella che c’è in centro storico. Principalmente, perché riteniamo che l’area sia piuttosto consolidata e non abbia bisogno di nuove volumetrie. Al contrario, ha bisogno di un nuovo assetto urbanistico che possa consentire al centro di essere rigenerato.

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In ogni caso, la bozza che stamattina verrà presentata alla città alla Vecchia Dogana, sarà una bozza: spetterà alla città arricchirla di input e proposte che verranno valutate dagli uffici comunali e poi confluiranno nella delibera definitiva che verrà sottoposta al voto del Consiglio comunale. Dove potrebbe avere vita non facile, se non impossibile. Stando almeno a quanto dichiarato dal capogruppo di Area Popolare che, nell’ultima seduta dell’assemblea, quella sul Pua, ha detto espressamente che l’opposizione non voterà più alcuna variante.

“Adesso avete il coraggio di portare una nuova variante in questa città, la variante al centro storico – ribadisce Messina riferendosi all’amministrazione. Abbiate il coraggio di portare il Piano regolatore generale, e farci capire qual è la città che immaginate, che volete. Invece di andare avanti a spallate e varianti. Abbiate questo coraggio. Per quanto ci riguarda – conclude – non voteremo più nessuna variante e, dal momento che siamo sempre stati fondamentali per l’approvazione delle delibere dell’amministrazione Bianco, se vorranno approvarla lo dovranno fare da soli. Sempre se si presenteranno in aula”.

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20 Dicembre 2014, 05:11

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