16 Luglio 2022, 14:47
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PALERMO – E anche stavolta la giunta Lagalla resta una chimera. Il vertice con i partiti del centrodestra, convocato per questa mattina dal sindaco di Palermo, è finito male, anzi peggio: le liste rimaste escluse dal consiglio comunale e quindi dalla spartizione dei nomi degli assessori hanno battuto i pugni sul tavolo e fatto salire la tensione. A quel punto all’ex rettore non è rimasto che accordare un rinvio fino a martedì, nella speranza di trovare una quadra che adesso si fa sempre più difficile.
E dire che ieri, con i nomi fatti da Fratelli d’Italia, il puzzle sembrava ormai completato, rimanevano semmai da definire le deleghe con le più ambite contese dai partiti maggiori. Lunedì ci sarebbe stata la presentazione ufficiale, ma intanto oggi Palazzo delle Aquile avrebbe reso nota la lista dei componenti della squadra di governo. Peccato per un piccolo particolare e cioè per il vertice convocato dall’ex rettore per oggi a mezzogiorno che ha finito col guastare i piani. “Era prevedibile che, invitando anche gli esclusi, ci sarebbero stati problemi – dice un dirigente del centrodestra a taccuini chiusi – Non capiamo perché Lagalla lo abbia fatto”.
Un errore di calcolo che è risultato fatale per le ambizioni del sindaco che pure aveva aperto il vertice con una reprimenda ai partiti: un mese di attesa è troppo, il rischio è di far passare l’immagine di un’amministrazione ostaggio dei veti delle varie forze politiche. Un rischio in realtà concretissimo, ma che non è bastato a sedare gli animi.
Attorno al tavolo c’erano Giulio Tantillo per Forza Italia, Carolina Varchi per Fdi, Dario Chinnici per la lista del sindaco, Francesco Scoma per la Lega, Giorgio Cipolla per la nuova Dc ma anche Totò Lentini (Alleanza per Palermo), Decio Terrana (Udc) e Saverio Romano e Antonello Antinoro (Noi con l’Italia), ossia i rappresentanti delle liste rimaste fuori da Sala delle Lapidi. E proprio questi ultimi hanno puntato il dito contro il sindaco e gli altri partiti, accusandoli di non aver rispettato i patti. Una discussione accesa e che il sindaco non è riuscito a placare, tanto da accogliere la proposta degli azzurri di un rinvio a martedì.
Qualche giorno di riflessione per tentare di trovare una soluzione, specie per Lentini che ha mancato di pochi punti decimali l’obiettivo del 5%, ma che dovrà tenere conto anche delle richieste di Udc e Noi con l’Italia, specie con le Regionali alle porte e le Politiche in vista. Un ennesimo rinvio che lascia l’amaro in bocca a Lagalla, bloccato dalla sua coalizione: archiviato il Festino, l’ex rettore ha l’urgenza di far partire a pieno regime la macchina comunale per provare a tamponare le emergenze. Anche se, al momento, la vera emergenza è quella politica.
“Siamo pronti a dare una mano al sindaco – dice Andrea Aiello (Udc) – ma ricordo a Fi e Fdi che siamo stati determinanti per la vittoria a primo turno con il 12% dei consensi. Il sindaco rispetta gli impegni, ma anche i maggiori partiti facciano la loro parte. In una coalizione si vince e si perde insieme, noi abbiamo vinto”.
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16 Luglio 2022, 14:47