C’era una volta Hansel che ritrovò Gretel

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01 Agosto 2009, 10:38

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Lui cercava la sua sorellina, come in certe favole spaventose, piene di cupe foreste, di mostri vocianti e di ombre della realtà che fanno perfino più paura dei mostri. Lui, piccolo Hansel, era stato abbandonato dal padre con la sua Gretel, dentro un cammino oscuro, senza nemmeno una mollica di pane. Li avevano separati, fratello e sorella. Per questo Hansel era scappato, per cercarla, fino al lieto fine. E il fatto che questo “C’era una volta” si sia materializzato a Palermo e non in un libro dei fratelli Grimm non cambia la lieve e profonda emozione della storia. Nella sua magnifica semplicità, il verbale della polizia è la voce della nonna più adatta per raccontarla. Eccola.
“E’ stato un passaggio provvidenziale quello effettuato sul litorale di Mondello dalle ‘pantere a due ruote’, i poliziotti in bici del Commissariato P.S. ‘Mondello’. Anche grazie al loro intervento, da domani, un bambino straniero, la cui nazionalità non può essere divulgata nel rispetto della complessità e della delicatezza della sua situazione, riuscirà a ricongiungersi con la sorellina. Qualche mese fa -continua la voce narrante – una coppia di fratellini, lui 13 anni e lei 16, era stata sorpresa dalle forze dell’ordine a bivaccare su una panchina della stazione centrale. Bastò una veloce indagine ed un traduttore, per scoprire come il padre li avesse abbandonati, essendosi rifatto una famiglia con una nuova compagna ed altri figli. I due vennero così affidati dall’autorità giudiziaria a due diverse strutture sociali che avrebbero dovuto gestire nel modo meno traumatico possibile il delicato processo di crescita. Il distacco dalla sorellina aveva però acuito il disagio del piccolo che decideva, lo scorso 26 giugno, di allontanarsi dalla struttura, prima che gli assistenti sociali ne potessero registrare il malessere.
Per oltre un mese il piccolo non ha dato notizia di sé, facendo temere il peggio agli operatori della struttura ed ai poliziotti impegnati nelle ricerche. E’ plausibile che il ragazzino abbia vissuto in questo periodo di espedienti e che la stanchezza e la fatica accumulate siano state lenite soltanto dalla speranza mai sopita di ricongiungersi con la sorellina. Ieri mattina i poliziotti in bici sui marciapiede di Mondello hanno notato l’esile figura del bimbo trascinarsi stanca e spossata all’interno di una cabina. A poche decine di metri altri bambini, fra i quali la sorellina 16enne, che il piccolo quasi incredibilmente aveva rintracciato. Temendo di essere riconosciuto dagli educatori che in quel frangente facevano da guida ai piccoli sulla spiaggia e quindi che il suo sogno di ricongiungersi con la sorella potesse infrangersi sul più bello, il piccolo aveva cercato di rifugiarsi all’interno di una cabina e scoppiava in lacrime quando i poliziotti lo raggiungevano all’interno del piccolo vano. Gli agenti, appresa la commovente storia, lo rifocillavano e lo rincuoravano in relazione alla possibilità di riabbracciare il familiare. Immediata la segnalazione dell’accaduto indirizzata dalla Polizia di Stato al pm di turno presso il Tribunale per i Minorenni che consentiva l’affidamento alla stessa casa famiglia, permettendo così il tanto desiderato il ricongiungimento dei due fratellini”.
E tutti vissero felici e contenti. O forse vissero soltanto insieme, che poi è la stessa cosa.

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01 Agosto 2009, 10:38

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