Chiusura al traffico| Commercianti divisi

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13 Ottobre 2013, 15:44

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PALERMO – Via Maqueda aperta, via Maqueda chiusa. Il dilemma che ha accompagnato negli ultimi mesi una delle vie storiche più importanti del capoluogo sembra infatti non trovare una felice conclusione. Eppure la riapertura dell’asse viario, risalente appena a giovedì mattina dopo ben due mesi d’attesa dopo il crollo avvenuto presso il Collegio di San Rocco, sembrava aver trovato il parere favorevole dalla maggior parte degli esercizi commerciali che, in concomitanza con la fine del periodo estivo, avevano visto calare pesantemente le presenze nei loro negozi.

In realtà per molti di questi la chiusura della strada, in seguito ai lavori di messa in sicurezza dell’edificio che ospita la facoltà di Scienze Politiche, ha rappresentato l’occasione per raccogliere firme in favore della creazione di un’isola pedonale. Trecento, per la precisione, le firme raccolte e presentate al sindaco Leoluca Orlando con l’appoggio di diverse associazioni cittadine per la chiusura permanente della via.

“Il crollo del tetto del collegio San Rocco è stato l’evento scatenante che ci ha fatto riflettere sulla possibilità di creare un’isola pedonale in via Maqueda – spiega Anthony Passalacqua dell’associazione Mobilita Palermo, tra le promotrici dell’iniziativa -. Una vera e propria tragedia è sembrata trasformarsi, in poco tempo, in una importante opportunità. Dopo qualche settimana – prosegue Passalacqua – abbiamo iniziato a raccogliere pareri positivi sulla momentanea chiusura dell’asse viario sia da parte dei negozianti che, soprattutto, dei residenti. A questo punto, qualche giorno fa, siamo venuti a conoscenza di un’iniziativa spontanea, mossa da alcuni residenti e da esercizi commerciali di via Maqueda che si affacciano sulla parte vicina ai Quattro Canti per proporre la pedonalizzazione in vista delle prossime vacanze natalizie. Noi di Mobilita Palermo – chiarisce Passalacqua – non possiamo che condividere e appoggiare questa iniziativa non escludendo una futura pedonalizzazione a tempo indeterminato”.

A spiegare da dove nasce l’iniziativa è Alessandro Bruno, presidente dell’associazione ‘Palermo indignata’. “Tutto parte dalle notizie degli ultimi giorni – spiega a Livesicilia -. Pensavamo che la temporanea pedonalizzazione di Via Maqueda per la messa in sicurezza del Collegio San Rocco avrebbe portato disagi in termini di traffico. Al contrario, invece, non solo non c’è stato alcun disagio, ma i negozianti hanno raccolto più di 300 firme per la pedonalizzazione della strada. Chi l’avrebbe detto che a distanza di qualche mese dall’episodio di Piazza San Domenico, la cittadinanza si sarebbe mossa in toto per avere la via Maqueda pedonalizzata?”.

A meno di ventiquattro ore dalla creazione della pagina “Via Maqueda pedonale” da parte del socio fondatore Paolo Magro, sono più di duemila i “mi piace” ricevuti. E aumentano di ora in ora. Su ‘Change.org’ Magro ha anche dato vita ad una petizione per raccogliere il maggior numero di firme possibili da presentare al Comune di Palermo. “Visto che sia i commercianti che i cittadini vogliono la stessa cosa – conclude Bruno -, mirando allo stesso obiettivo, potrebbe sicuramente essere un successo. Pensiamo anche ai turisti che potranno girare in città senza essere intralciati dalle macchine e dallo smog”.

Tale ipotesi è ovviamente gradita all’amministrazione Orlando che, nel solco degli esperimenti andati a buon fine con piazza San Domenico e piazza Bologni, sarebbe d’accordo ad un revival della pedonalizzazione già proposta nei suoi primi anni da sindaco negli anni ’90. A sentire i vari commercanti però una soluzione di questo tipo non apporterebbe alcun miglioramento. “Chiudere via Maqueda al traffico rappresenterebbe la morte di questa zona della città – afferma il proprietario del negozio d’abbigliamento Raccuglia – le settimane di chiusura ne sono state l’esempio lampante”.

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A fargli eco anche Damiano Fontana e Benedetta Billisi, proprietari rispettivamente dei negozi Geox e Golden Point: “La pedonalizzazione dovrebbe essere l’ultimo step a cui pensare. I nostri clienti sarebbero ostacolati dalla chiusura della strada per l’evidente carenza di parcheggio”.

Dello stesso parere anche dipendenti e titolari del negozio Tim e Carpisa. Fuori dal coro invece Tiziana Conciauro, proprietaria dell’omonimo negozio di calzature: “Ho partecipato alla raccolta firme perchè a mio parere solo l’isola pedonale può salvare via Maqueda dalla scomparsa. La pedonalizzazione è l’unico anticorpo contro i centri commerciali”.

Le critiche sulla pedonalizzazione convergono dunque verso un punto comune: l’assenza di posti auto in zona. “Il problema dei posteggi è assolutamente risolvibile – chiarisce nuovamente Passalacqua – soprattutto perché esistono dei posteggi come quello del tribunale che hanno tantissimi posti auto a disposizione inutilizzati. Molti altri parcheggi inoltre potrebbero essere collegati al centro storico con il potenziamento delle linee autobus limitrofe”. A questo punto la palla passa direttamente al Comune che avrà in carico la responsabilità di ascoltare le esigenze di commercianti e residenti e, allo stesso tempo, far coincidere un’eventuale pedonalizzazione con il nuovo piano urbano del traffico in discussione a Sala delle Lapidi.

Questo il link per seguire le proposte di ‘Palermo Indignata’.
Questo, invece, l’evento creato dall’associazione.

Qui è possibile, infine, firmare la petizione online
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Si ringrazia Rosalia Bonfardino per la collaborazione.

Pubblicato il

13 Ottobre 2013, 15:44

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