La discarica chiusa di Siculiana | "Bollette più care per i cittadini" - Live Sicilia

La discarica chiusa di Siculiana | “Bollette più care per i cittadini”

L'incontro dei sindaci dell'Agrigentino

Riunione dei sindaci dei comuni agrigentini, costretti a conferire nell'impianto di Lentini.

L'emergenza rifiuti
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AGRIGENTO – A pochi giorni dall’ordinanza della Regione Siciliana che non permette più di depositare i rifiuti nella discarica di Siculiana, i sindaci dell’Agrigentino si sono riuniti per cercare nuove soluzioni al fine di sopperire alle conseguenze che comporta l’utilizzo dell’impianto di Lentini, nel Catanese. L’incontro fa il punto sui costi che la nuova ordinanza comporta, in attesa che la discarica di Catanzaro venga messa in regola con l’impianto di biostabilizzazione. Si calcola circa 28 euro in più di euro per tonnellata, mentre ancora più alti sono i costi di trasporto per una distanza che varia dai 200 ai 300 chilometri.

Ad esempio, un paese come Aragona, con circa 10mila abitanti, pagherebbe mille euro in più al giorno per conferire i propri rifiuti a Lentini, cosa che farà raddoppiare le bollette destinate ai cittadini. Mentre molti paesi sono sotto la soglia del 10% per ciò che riguarda la raccolta differenziata, la nuova ordinanza impone anche un immediato adeguamento, imponendo la crescita del 3% nei prossimi tre mesi e del 6% entro il 2016, con multe per i comuni che non riescono a raggiungere questi numeri.

A prendere la parola durante la discussione è l’assessore all’ambiente di Agrigento ed ex presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, che fa un quadro della situazione: “Non ci sono prospettive di riapertura per la discarica di Siculiana, prima dei prossimi sei mesi. Tutto questo comporta tariffe più care in un momento di crisi. Questa ordinanza è una scatola vuota, ancora una volta si tratta il problema rifiuti in Sicilia, partendo dall’impiantistica, mentre in 53 pagine di ordinanza solo mezza pagina è dedicata alla raccolta differenziata. In Campania è intervenuto lo Stato – continua l’assessore Fontana -, qui Crocetta non riesce ad essere concreto. Alcuni inceneritori che si trovano in nord Italia o in Bulgaria, hanno bisogno di rifiuti, mentre noi non abbiamo più dove metterli. Bisogna trovare le soluzioni con la differenziata piuttosto che puntare agli impianti, così facendo fra 3-4 mesi ci troveremo di nuovo invasi dai rifiuti”.

I primi cittadini dell’Agrigentino pensano di fare affidamento ad un legale per proteggere la posizione dei consumatori e di organizzare presto un incontro con la Regione per chiarire la vicenda che comporterà ingenti spese per i cittadini. Un altro obiettivo sarà quello di creare dei “centri di trasfrenza” nelle zone industriali delle città per consentire un risparmio nei trasporti.


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