Ciancimino, scorta sospesa | alla moglie e al figlio

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07 Ottobre 2011, 12:48

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Da qualche giorno la moglie e il figlio di Massimo Ciancimino non sono più scortati. La revoca della tutela è stata decisa dall’Ucis, l’Ufficio centrale scorte del ministero dell’Interno. La donna, Carlotta Messerotti, e il bimbo di cinque anni, nei mesi scorsi, sono stati oggetto di minacce di morte. Gli era stata pure recapitata una lettera con un proiettile.

Gli avvocati Francesca Russo e Roberto D'Agostino

La decisione presa a Roma viene bollata come “inopportuna e immotivata” dai legali di Ciancimino jr, gli avvocati Francesca Russo e Roberto D’Agostino. “La decisione arriva in un momento delicato, quando si apprende, tra l’altro, che persino Totò Riina ha reso dichiarazioni su conto di Massimo Ciancimino e su quanto da lui ricostruito sulla trattativa durante la stagione delle stragi”. “E’ bene ricordare che Massimo Ciancimino – aggiungono i legali – è l’unico testimone di quella trattativa che, come è emerso dalle indagini, è esistita davvero”.

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Il riferimento e ai verbali del capo dei capi, datati 2009 e 2010 e resi noti nei giorni scorsi, in cui il padrino corleonese ha dichiarato ai magistrati di Caltanissetta che Ciancmno jr ha il solo obiettivo di recuperare i soldi del padre.

La revoca della scorta è precedente alla sentenza che l’altro ieri ha reso definitiva la condanna di Massimo Ciancimino a due anni e otto mesi per il riciclaggio del tesoro del padre. La Procura di Palermo non era conoscenza del provvedimento dell’Ucis. In passato, quando stati chiamati a esprimere un parere, i magistrati palermitani avevano dato il via libera alla protezione del figlio di don Vito, che oggi si trova agli arresti domiciliari per detenzione di esplosivo.

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07 Ottobre 2011, 12:48

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