Sicilia, debiti fuori bilancio: l'assessorato all'Economia dà le regole

Debiti fuori bilancio, l’assessorato detta le regole ai dirigenti generali

La circolare dell'Economia a firma di Dagnino e Tozzo

PALERMO – L’assessorato regionale all’Economia scrive ai dirigenti generali dei vari dipartimenti per fissare le linee guida che riguardano il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e alza il livello di controllo su questo particolare strumento giuridico nelle mani della pubblica amministrazione. L’obiettivo, non scritto, è quello di migliorare i rapporti con la magistratura contabile, in questo momento particolarmente tesi per via della vicenda dei posti letto di terapia intensiva.

La circolare sui debiti fuori bilancio

I debiti fuori bilancio, dopo l’approvazione da parte dell’Ars, devono essere trasmessi obbligatoriamente alla procura regionale della Corte dei conti che, da canto suo, ha chiesto recentemente alla Regione di fornire una “relazione dettagliata” sulle cause e le circostanze che hanno dato vita a ciascun debito fuori bilancio.

Da qui la necessità per l’assessore Alessandro Dagnino di inviare con una circolare una sorta di vademecum ai dirigenti alle prese con la giustificazione di debiti fuori bilancio che consentono alla Regione di effettuare una spesa senza avere previsto nei tempi corretti la copertura finanziaria o senza avere seguito le procedure consuete.

Alessandro Dagnino
L’assessore all’Economia Alessandro Dagnino

Seguendo proprio recenti indicazioni della procura regionale della Corte dei conti presso la sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana, la nota, firmata anche dal Ragioniere generale Ignazio Tozzo, sottolinea ai dirigenti la necessità di “prestare particolare attenzione” alla ‘relazione sulla formazione del debito’ fuori bilancio.

Le richieste dell’assessorato all’Economia

Questa dovrà essere completata da tre elementi. Ai dirigenti viene chiesto prima di tutto di riportare le circostanze, “di fatto e di diritto”, che hanno determinato l’insorgere del debito fuori bilancio. I superburocrati, inoltre, devono elencare “eventuali responsabilità di funzionari o amministratori che – si legge – con comportamenti omissivi o commissivi abbiano in qualunque modo concorso” alla concretizzazione del debito fuori bilancio.

Per ultimo, è necessario che i dirigenti generali mettano nero su bianco anche la quota di debito per la quale “non sussistono i presupposti di utilità per l’Amministrazione”. La legittimità dei debiti fuori bilancio, infatti, è subordinata normalmente alla dimostrazione “dell’utilità e dell’arricchimento” ottenuti dall’ente avvalendosi di questo strumento giuridico.

Nessun riconoscimento, tuttavia, può esistere per le somme che un ente pubblico paga a titolo di interessi, spese giudiziarie e altri oneri legati al ritardo nel pagamento di forniture o fatture in generale. È il caso, per esempio, delle spese legali e degli interessi.

Il compito di verificare la completezza delle pratiche che arriveranno dai vari dipartimenti spetterà alle Ragionerie centrali. Se le documentazioni saranno incomplete, provocando così “ulteriore ritardo” nel riconoscimento del debito fuori bilancio, la responsabilità ricadrà su chi “ha provocato ingiustificatamente” questa ulteriore dilatazione dei tempi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI