Cronaca

Cittadella giudiziaria, il fine lavori si sposta un po’ più in là: luglio 2025?

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22 Maggio 2024, 05:01

3 min di lettura

CATANIA – La fine dei lavori attualmente prevista è luglio 2025. Ma, in base alle persone con cui si parla, è un obiettivo “irraggiungibile” oppure “concretissimo“. La nuova Cittadella giudiziaria di Catania si porta dietro aspettative coltivate per anni.

E adesso è là, a poco più di un anno dal completamento, e già si sa che costerà due milioni di euro in più di quanto preventivato e che per completarla bisognerà aspettare l’estate 2025. O forse un paio di mesi in più, settembre del prossimo anno, se d’estate il troppo caldo renderà impossibile lavorare.

Il percorso della Città della giustizia

Il percorso per arrivare alla costruzione della nuova Cittadella giudiziaria di Catania è risalente nel tempo. Comincia più di dieci anni fa, quando si comincia a discutere della possibilità di risolvere le carenze del tribunale di piazza Verga immaginando una nuova collocazione per gli uffici della giustizia etnea.

Il primo luogo pensato per lo scopo è l’ex ospedale Ascoli-Tomaselli. Opzione che viene cassata in favore di un edificio fronte mare: l’ex Palazzo delle Poste, tra viale Africa e piazzale Rocco Chinnici.

È giugno 2016 quando viene firmato il primo protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia, la Regione Siciliana, il Comune di Catania, l’Agenzia del Demanio e la Conferenza permanente degli Uffici Giudiziari di Catania. Di lì a poco, arriva la prima convenzione per la progettazione, a dicembre dello stesso anno.

Nel 2019 si svolge la conferenza dei servizi, si decide di demolire l’ex Palazzo delle Poste e si decide che si farà un grande concorso di idee. Per stabilire a quale studio di architettura fare immaginare un edificio che dovrà essere sì funzionale alle esigenze della giustizia ma anche bello al punto da riqualificare un pezzo del tanto discusso waterfront catanese.

novembre 2020, l’ultimo atto dell’iter amministrativo: il dirigente generale dell’Urbanistica della Regione Siciliana approva il progetto di “Riqualificazione e ristrutturazione del plesso di Viale Africa da destinare a sede degli Uffici giudiziari della città di Catania – Ricostruzione nuovi Uffici Giudiziari”. In variante al Piano regolatore generale catanese.

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Lo stanziamento da 40 milioni

Da lì in poi la strada è tutta in discesa: a settembre 2021 la giunta regionale stanzia 40 milioni di euro. Poi viene approvato il progetto redatto dal raggruppamento di professionisti “Cibinel-Laurenti-Martocchia architetti associati“.

Infine viene sostituito il responsabile del procedimento: non più Natale Zuccarello, coinvolto nelle inchieste sulle mazzette al Genio civile di Catania, bensì l’ingegnere Gaetano Laudani. La gara, aggiudicata con il criterio dell’offerta più vantaggiosa, arriva negli ultimi mesi del 2021.

La vince la società Ingegneria Costruzioni Colombrita, con un ribasso del 18,33 per cento, con la quale il contratto viene stipulato a settembre 2022. Di mezzo c’è un ricorso al Tar contro la costruzione dell’edificio depositato a gennaio 2021 e arrivato a sentenza (favorevole all’edificazione) a giugno 2023. Dopo lunghe attese.

La perizia di variante

I lavori cominciano, ma non ci vuole molto perché i primi nodi vengano al pettine. Soprattutto dal punto di vista della progettazione. Una perizia di variante si rende necessaria già nell’estate 2023. Ha per argomento la natura geologica dei terreni su cui si deve intervenire: per dirla semplicemente, è stato necessario correggere le stime su quantità e durezza delle rocce su cui interventire.

Un calcolo errato, in sintesi, sulla scogliera. Risolto con due milioni e qualche mese di lavoro preventivato in più. Oggi, però, “il cantiere procede a pieno regime“, sostiene chi ci lavora. Questa affermazione, però, non è garanzia di completamento dell’opera secondo l’ultima scadenza messa nero su bianco.

Il dialogo tra l’impresa esecutrice e la stazione appaltante, secondo quanto appreso da questa testata, è costante. E non è escluso che gli ingegneri del gigante catanese delle costruzioni possano chiedere di rivedere altri aspetti del progetto. Non è detto, però, che il Genio civile concordi con le valutazioni dell’impresa. Anche da questo confronto passerà il rispetto dei tempi. E dei costi.

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22 Maggio 2024, 05:01

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