19 Gennaio 2017, 17:17
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PALERMO – Il fatto non sussiste. Il giudice monocratico del Tribunale, Sabrina Argiolas, ha assolto Lidia Perrone, ex direttrice sanitaria del Centro Ippocrate che fino alla sua chiusura, nel 2012, era uno dei più noti centri di chirurgia estetica della città. Ed è proprio in seguito all’inchiesta, oggi sfociata nell’assoluzione, che l’assessorato regionale alla Salute decise di revocare l’autorizzazione alla struttura di via Nunzio Morello.
Secondo l’accusa, il Centro Ippocrate avrebbe eseguito una serie di interventi – dalla ricostruzione del seno a quella di naso e labbra – senza avere le carte in regola. O meglio, sarebbe stato in possesso di un’autorizzazione che ne limitava l’operatività a piccoli interventi. Da qui la contestazione di avere violato il testo unico delle leggi sanitarie.
Ed invece il legale della difesa, l’avvocato Stefano Santoro, ha dimostrato che l’attività chirurgica eseguita rientrava fra quelle previste dall’autorizzazione ambulatoriale rilasciata al Centro. Insomma, tutto in regola. “Oggi finalmente emerge che quella revoca decisa dall’assessorato regionale alla Salute – spiega Santoro – rappresentò un atto ingiusto e frettoloso. Sarebbe bastato che venisse data possibilità alla mia assistita di difendersi per dimostrare il suo assoluto rispetto della legge. Il centro oggi sarebbe ancora aperto, non sarebbe stato arrecato alcun danno alla dottoressa, costretta a operare in altre strutture sanitarie, e tanti posti di lavoro non sarebbe andati perduti”.
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19 Gennaio 2017, 17:17