Clochard morto a Siracusa |Trovato nel portico del santuario

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29 Settembre 2017, 17:11

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SIRACUSA – È andato a morire proprio in uno dei luoghi mariani della consolazione, il santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa. Come quasi ogni anno da circa un decennio, un altro clochard perde la vita a Siracusa: è successo ieri, nella prima giornata meteorologicamente inclemente d’autunno, per cause naturali. È quanto avrebbero verificato i carabinieri, che hanno identificato il senzatetto nel 45enne indiano K.C.K., disoccupato e senza fissa dimora, risultato già affetto da diverse patologie fisiche. L’uomo era stato notato nel primo pomeriggio, disteso sul prato esterno alla basilica, ma interno al perimetro del santuario, dove da qualche tempo vanno a sistemarsi diversi senzatetto. Poco più tardi si sarebbe spostato sotto il portico del sagrato: è qui che alcuni religiosi lo hanno notato a terra che non dava segni di vita. Hanno chiamato i carabinieri. Ai militari dell’Arma non è rimasto che constatare l’accaduto e fare chiarezza sulle cause del decesso. Più tardi, appunto, ricondotte a cause naturali dopo che il corpo dell’uomo è stato trasportato all’obitorio del vicino ospedale Umberto I, per l’ispezione cadaverica.

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Siracusa e i clochard, un problema irrisolto. Solo una settimana fa l’assessore comunale alle Politiche sociali, Giovanni Sallicano, dopo un incontro con Prefettura, Asp, polizia, carabinieri, Caritas e associazioni, aveva annunciato l’imminente costituzione di una Unità di crisi “per affrontare il problema dell’assistenza ai senzatetto presenti in città”. Il problema era stato sollevato solo pochi giorni prima da un altro assessore comunale, il medico dell’Asp Antonio Moscuzza, che aveva mostrato perplessità circa l’eventuale ricorso al Tso nei confronti dei senzatetto: “Da qualche tempo in città – aveva detto – vengono intercettati barboni che vivono in strada e, per il pubblico decoro, i vigili urbani o altra forza di polizia provvedono ad accompagnare in ospedale tramite 118 con richiesta, vista la riluttanza del soggetto a spostarsi e a volte il suo rifiuto deciso, di Accertamento sanitario obbligatorio (Aso). Frequentemente – aveva aggiunto -, così come accaduto nelle ultime settimane, viene predisposto il Trattamento sanitario obbligatorio (Tso)”. Questo tipo di procedura culmina con la firma del sindaco e prevede il ricovero obbligatorio. “Il ricorso al Tso – aveva concluso l’assessore – non solo può sovente essere un atto di violenza in una società che si proclama democratica, ma può ridurre la già limitata capienza dei servizi ospedalieri psichiatrici dove vengono ricoverati i pazienti in fase di acuzie”. Dal 2011, in un edificio di proprietà della diocesi, con la collaborazione di una decina di associazioni cattoliche e laiche, a Siracusa è nata la Casa di Sara e Abramo: il primo ricovero notturno per senzatetto in città. Può ospitare un massimo di 25 persone.

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29 Settembre 2017, 17:11

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