Cocaina da Calabria e Campania | Tredici condanne a Palermo

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02 Ottobre 2017, 16:34

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PALERMO – La droga arrivava dalla Calabria e veniva spacciata nelle piazze di Palermo. Ad occuparsi della filiera dellla cocaina sarebbero state tredici persone, tute condannate con il rito abbreviato.

Ecco i nomi e le pene chieste e ottenute dal pubblico ministero Maurizio Agnello: Pietro Catalano (8 anni), Giuseppe Santalamacchia (6 anni e mezzo), Alessandro Bronte, Carlo Arculeo, Salvatore Peritore (6 anni ciascuno), Francesco Ferrante, Christian Gambino, Gaetano Rubino, Angelo Scafidi (5 anni e 8 mesi ciascuno), Giuseppe Rosciglione (4 anni), Dario De Felici, Antonio Napolitano e Ciro Spasiano (2 anni ciascuno)

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Il blitz fu messo a segno nel febbraio scorso dalla squadra mobile. Bronte e Napolitano in carcere c’erano già finiti nel dicembre 2015. I loro nomi facevano capolino nella nuova mappa del mandamento mafioso di Porta Nuova in cui Teresa Marino avrebbe fatto rispettare le direttive del marito detenuto, il capomafia Tommaso Lo Presti.

“In società” con Bronte e Catalano avrebbe lavorato Scafidi, più volte pedinato a Napoli dove si era recato per caricare la droga da vendere a Palermo. La cocaina veniva tagliata in un garage e immessa innanzitutto nel mercato di Ballarò. Nel 2014 fu registrata una conversazione in macchina fra Scafidi e Bronte. Parlavano di 250 mila euro e poi di 950 mila: “E mi dice non me ne mandare se non ti arrivano prima le cose”. I palermitani erano in contatto con i napoletani Spasiano e De Felice. In carcere finirono anche i presunti spacciatori, tra cui Rosciglione, di professione pasticciere. A Ferrante, Rubino e al calabrese Gambino veniva contestato di avere trasportato a Palermo quasi due chili e mezzo di cocaina, undici mila dosi. Gambino sarebbe stato il fornitore, Rubino il corriere e Ferrante l’acquirente finale.

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02 Ottobre 2017, 16:34

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