"Istituto Marcellino Corradini" Inaugurata nuova struttura a Palermo - Live Sicilia

“Istituto Marcellino Corradini” Inaugurata nuova struttura a Palermo

Inaugurata a Palermo una nuova struttura scolastica delle Suore Collegine. L’occasione è l’anniversario della nascita, nel lontano 2 giugno 1658 a Sezze (LT), del venerabile cardinale Pietro Marcellino Corradini, fondatore della Congregazione delle Suore Collegine della Sacra Famiglia. Il fondatore è stato antesignano nella promozione ed educazione della donna, e diede vita ad un modello di istruzione scolastica e di formazione culturale che in tempi non sospetti, quando ancora non esisteva nessun interesse per le classi sociali meno abbienti, ebbe larga diffusione soprattutto in Sicilia, confluendo nella nascita dei Collegi di Maria.

Il primo Collegio corradiniano, infatti, vide la luce a Palermo il 16 settembre 1721 con il nome di “Collegio di Maria La Carità all’Olivella”. Nel 1968 nasce a Palermo anche il Collegio di Maria “La Purità” che si trova in Via San Lorenzo 224, diretto oggi da Suor Jolanda Marku dirigente, nonché Dottoressa in psicologia e psicoterapia.

Dalla nascita del primo Istituto la comunità delle Suore Collegine ha cercato di rimanere fedele alla missione di educare con amore attraverso gli strumenti dell’animazione e della promozione umana a tutti i livelli, realizzando lo specifico carisma della carità che educa l’uomo nuovo alla luce del progetto di Dio e che si è concretizzato nell’ “obbligo di far la scuola con attenzione, carità, diligenza e costanza”.

“Questa nuova realtà oggi viene solo completata, ma è la continuazione di un sogno che cerca di inverdire l’ideale di un servizio volto alla formazione degli studenti, stando loro vicini, proprio come ha sempre sostenuto Corradini” dichiara Madre Eleonora Francesca Alongi, Madre Generale della Suore Collegine. E aggiunge: “Il fondatore chiedeva che le Suore fossero sempre al fianco degli studenti, ai tempi, ad esclusività femminile, perché diventassero padrone del loro futuro e che imparassero a leggere e scrivere. Al collegio siamo promotori di questa consegna di Corradini”.

La nuova struttura avrà sede tra la Via Giovanni Evangelista Di Blasi, n. 165, e la Via Friscia, in un edificio di recente costituzione, che sarà destinato ad ospitare una sezione del Liceo statale “De Cosmi” nonché la scuola secondaria di I grado “Marcellino Corradini”, sede centrale di tutti i Collegi di Maria, che viene gestito dalla medesima Congregazione, insieme, anche, alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e, da quasi un anno, anche alla sezione primavera.

Alla cerimonia di inaugurazione, tenutasi sabato 27 maggio erano presenti tra gli altri l’Arcivescovo metropolita di Palermo, mons. Corrado Lorefice, il Sindaco di Palermo, prof. Roberto Lagalla, il prof. Antonino Sciortino, dirigente scolastico del liceo De Cosmi, la Ditta dell’ing. Salvatore D’Alessandro con i numerosi tecnici e gli operai che hanno eseguito i lavori, le scolaresche di alcuni Collegi di Maria, docenti, collaboratori, genitori degli alunni e tante suore.

Nel corso dell’inaugurazione è intervenuta Suor Jolanda Marku, dirigente del Collegio di Maria “La Purità“: “Siamo arrivate al capolinea un tantino stanche, troppi imprevisti rischiavano di farci fallire. Ma non è stato così. Il 27 è arrivato e finalmente possiamo aprire i festeggiamenti.

Sembra ancora un sogno veder ergere una tale struttura, in 26 anni di attività in congregazione ho assistito al sogno di acquistare il terreno, alla lenta burocrazia di avvio lavori, poi lo stop della fine dei fondi, infine silenziosa ma tenace, quasi controcorrente, madre Eleonora prende il testimone di una realtà che non lasciava spazio alla speranza. Ma io in quella piccola donna ho sempre creduto ed ho creduto che Dio posasse il suo sguardo proprio lì. Ed eccoci qui, tutti in festa, la nostra scuola, un baluardo, il nostro far scuola un dovere di coscienza. Il Corradini ci ammoniva che non potevamo non fare scuola, pena l’inferno”. E ha aggiunto: “Oggi, come tre secoli fa, possiamo dire che ogni inizio è un risveglio una rinascita. I sentimenti più belli si fanno avanti esattamente come quando ti trovi davanti ad un neonato, con cui, anche se sai che non ti può capire e che forse nemmeno si ricorderà di te, continui ad interloquire e i tuoi pensieri più belli e gentili iniziano a prendere vita. Beh, realizzare qualcosa di grande richiede tanto sacrificio, ma il risultato è immensa bellezza. La vigilia lo dissi a Madre Eleonora: “Sii sempre così silenziosamente maestosa”. Oggi lo dico della nostra opera educatrice e del nostro carisma. Avanziamo silenziosamente maestosi”.

Nella nuova sede scolastica sarà portata avanti l’azione educativa degli altri istituti gestiti dalle suore del Corradini. La loro missione specifica parte dall’idea che educare e formare equivale a creare un’alternativa, non nel senso rivoluzionario di cambiare tutto, stravolgendo l’ordine costituito, ma nel senso che il loro fine ultimo deve essere quello di orientare la società verso la realizzazione di un mondo nuovo, di un’umanità rinnovata dall’amore.

“Questa struttura offre una continuazione di un lavoro che nasce molti anni fa – aggiunge Madre Eleonora – Oggi l’educativo si realizza anche attraverso diversi canali. Essere nella tradizione, ma consegnandoci all’apertura verso il futuro e l’innovazione, sempre rimanendo affianco ai nostri ragazzi. Loro hanno e avranno sempre il primo posto, come Corradini ci ha lasciato in eredità. Nel 1700 il nostro fondatore sosteneva l’importanza del ruolo che le fanciulle giocassero; erano persone da far sbocciare. Il modello ebbe fama in Sicilia, soprattutto per il forte carattere popolare e per l’attenzione rivolta all’educazione femminile. Non venivano accolte solo ragazze nobili, ma anche coloro che non potevano permetterselo per il cosiddetto “acconcio”, come lo definiva Corradini”.

E sottolinea il ruolo delle suore: “Ricordo, durante mia infanzia nel paese di Raffadali, le storie di mia nonna, da molti definita “nonna du collegiu”, in merito agli sforzi di molte suore che provvedevano ai pasti per le donne in gravidanza, che, in tempo di magra, soffrivano maggiormente. Le Suore vennero incontro anche ai bisogni dei soldati, che, rientrati dalla guerra, avevano ben poco su cui contare”.

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