Collettori, ponti, fognature, canali| Opere ferme per 150 milioni

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12 Giugno 2015, 15:08

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PALERMO – Opere ferme per quasi 150 milioni di euro: bloccate, in attesa di progetto esecutivo, piantate in asso o semplicemente prossime al finanziamento. E i sindacati ne chiedono a gran voce lo sblocco per ridare fiato a un comparto, quello edile, che anche a Palermo vive un momento di difficoltà.

Mentre il capoluogo siciliano è alle prese con i cantieri del tram, dell’anello ferroviario, del passante e del disinquinamento della fascia costiera, c’è un altro lungo elenco di opere pronte a ripartire oppure completamente ferme. “Per sbloccarle, ed è questa la nostra richiesta all’amministrazione, basterebbero opportune manovre correttive e finanziarie, tra cui il ricalcolo dei costi della manodopera, dei materiali e degli oneri aggiuntivi intercorsi da quando i lavori sono stati bloccati”, dice il segretario della Fillea Cgil di Palermo Francesco Piastra che ha anche chiesto una convocazione al Comune.

Ma quali sono queste opere? Ci sono il raddoppio del ponte Corleone (meno di 21 milioni già stanziati), il collettore sud orientale di piazza Indipendenza (28 milioni) e il sottopasso di via Perpignano (15 milioni), tutte ex Cariboni. I lavori di completamento del collettore sud orientale sono da due mesi all’esame della commissione regionale Lavori pubblici, subito dopo verrà approvato dalla giunta comunale e si metterà in attesa del decreto di finanziamento regionale, con il cantiere che dovrebbe aprire i battenti entro l’anno. Il progetto del raddoppio del Corleone va rivisitato integrando il finanziamento attingendo le risorse dal sottopasso Perpignano. Le nuove fognature di via Messina Marine valgono 14,475 milioni ed entro giugno il progetto sarà inviato alla conferenza speciale e poi andrà in giunta.

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E’ in fase di aggiornamento il progetto della manutenzione del ponte Oreto (3,8 milioni di fondi Fas), poi c’è la manutenzione del ponte Corleone (20 milioni), mentre si attendono i progetti esecutivi per il canale di Boccadifalco (3,740 milioni) e la pulizia dei canali di gronda della città (2 milioni).

“A queste opere vanno aggiunte quelle contemplate nell’Apq per impianti fognari e di depurazione – spiega il vicesindaco Emilio Arcuri – ovvero altri 36 milioni per il raddoppio del depuratore di Acqua dei Corsari, Sferracavallo, Marinella, via Agnetta, via Etna e via Valenza. Nei tempi consentiti dalle complicazioni delle norme e delle procedure che riguardano le opere pubbliche, lavoriamo a ritmi frenetici senza risparmio di energie. Sulle opere dell’Apq, a intervalli regolari sempre più brevi, sollecitiamo la Regione ad emettere i relativi decreti di finanziamento, informando costantemente il ministero competente. Queste opere saranno fondamentali per evitare l’inquinamento marino da scarichi civili e per fuoriuscire dalla procedura d’infrazione europea. Non molliamo la presa”.

“Queste opere sono utili alla città e vanno fatte – dice Fabio Sanfratello dell’Ance – anche con qualche sacrificio. Forse però i sindacati si sarebbero dovuti lamentare prima, con certi ribassi era ovvio che alcuni cantieri chiudessero. Il problema non è aggiudicare i lavori ma completare le opere. Alcuni lavori non sono nemmeno iniziati, altri sono stati lasciati a metà o sono finiti al centro di contenziosi infiniti. Questo è il risultato anche di una cattiva amministrazione”.

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12 Giugno 2015, 15:08

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