La protesta degli ambulanti: | “Lasciateci lavorare in pace”

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13 Maggio 2013, 13:27

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PALERMO – Grande agitazione in queste ore tra gli ambulanti di Palermo, scesi in strada per le vie del centro storico per protestare contro l’ordinanza emanata dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessorato alle Attività produttive, riguardante le limitazioni del commercio itinerante in aree pubbliche. Circa duecento immigrati sono arrivati davanti al municipio con manifesti e cartelli, sfilando da piazza Castelnuovo fino a piazza Pretoria. L’ordinanza sindacale sulle limitazioni al commercio infatti impone lo stop alle bancarelle degli ambulanti in diverse zone della città, sia nel centro storico, in alcune strade tra cui via Cavour, via Volturno, via Spinuzza e piazza Magione, che a Mondello e prevede anche sanzioni amministrative da 103,29 a 516,46 euro.

“Sono venuto in Italia per trovare un lavoro. Tutti mi dicevano che fosse un Paese accogliente, mentre adesso i miei figli rischiano di morire di fame”. A dichiararlo è Ambud giovane 30enne indiano, unitosi al corteo per urlare la sua disperazione. Tra le mani tiene stretta la foto dei suoi figli e piange pensando al loro futuro. “Il sindaco Orlando – dichiara l’assemblea dei venditori ambulanti –, che dice di saperlo fare e di essere amico degli immigrati, insieme alla sua amministrazione, riducono alla miseria il lavoro degli ambulanti, dicendo che questo servirà a rendere più sicura e vivibile la città”.

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Ad essere nel mirino, ovviamente, sono tutti gli ambulanti, extracomunitari e italiani, sia quelli in possesso della licenza sia quelli che non l’hanno “per la negligenza – si legge in una nota– dell’amministrazione comunale. Nessuno è garantito, la lotta per la legalità significa repressione e attacco alla povera gente, mentre i potenti continuano a lavorare indisturbati. Non sono di certo gli ambulanti a rendere invivibile questa città, dove sono sempre più diffuse le violenze contro gli immigrati, gli omosessuali e le donne. Perché – prosegue la nota – il sindaco non dice nulla di questo? Com’è possibile che si criminalizzano gli ambulanti mentre i veri delinquenti omofobi e razzisti girano liberamente per la città?”. Su uno striscione, il nome di Nourredine, giovane marocchino che morì a Palermo dopo essersi dato fuoco per protestare contro il sequestro della sua merce. “Ecco cosa la società vuole fare di noi”, aggiungono i manifestanti.

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13 Maggio 2013, 13:27

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