Comune, dirigente “infedele”| viene deferito alla disciplinare

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24 Settembre 2012, 22:02

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PALERMO – Un altro dirigente del comune di Palermo finisce nell’occhio del ciclone. Si tratta questa volta di Filippo Guttuso, responsabile delle biblioteche cittadine, verso cui la giunta Orlando ha avviato oggi una procedura disciplinare.

Oggetto del contendere sarebbe il rifiuto,da parte del burocrate, di emanare le

Filippo Guttuso

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necessarie direttive per l’apertura pomeridiana delle biblioteche, come previsto da una delibera promossa dall’assessore Francesco Giambrone, a causa dell’impossibilità di impiegare di pomeriggio il personale comunale. Una decisione per niente piaciuta all’assessore, che ha peraltro scoperto la cosa visitando a sorpresa le biblioteche e trovandole, con grande disappunto, chiuse il pomeriggio.

“Per due giorni, all’inizio del nuovo orario – si legge nella nota firmata da Orlando e Giambrone – le biblioteche non hanno rispettato l’apertura pomeridiana a causa del comportamento del dirigente delle Biblioteche, che non ha emanato le necessarie disposizioni. Abbiamo quindi chiesto che sia avviata, come è stata avviata, una procedura disciplinare nei suoi confronti, che sarà attuata dal Collegio di disciplina, secondo quanto previsto dalla vigente normativa. Così come siamo impegnati a valorizzare e tutelare i dipendenti comunali come corpo unico e come singoli cittadini la cui professionalità è indispensabile per la città, altrettanto siamo determinati a vigilare sui comportamenti di tutti, dal livello dirigenziale in giù, perché i servizi siano erogati e perché nessuno pensi di poter tutelare rendite di posizione proprie o altrui”.

Il comunicato di Palazzo delle Aquile non fa esplicitamente il nome dell’interessato ma parla del “dirigente delle biblioteche”, carica che, per l’appunto, è ricoperta da una sola persona. “Non intendo commentare la vicenda, lo farò nelle sedi opportune – dice Guttuso a Livesicilia – ma rimango perplesso per il fatto che il tutto venga scritto in un comunicato stampa. Si tratta di un procedimento in cui, dall’inizio alla fine, la legge tutela la privacy dell’interessato. Nella nota non si scrive il mio nome, che è però facilmente deducibile”.

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24 Settembre 2012, 22:02

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