Comunicare senza barriere| Seminario dell’ente sordi

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29 Aprile 2009, 11:15

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“Che cosa c’è di più terribile che essere un bambino, a scuola, in una stanza vuota di suono con una maestra che parla, parla e parla; e che quando ti viene vicino si aspetta che tu abbia capito le sue parole? Devi essere sordo per capire”. In questo stralcio, tratto da una sua celebre lirica, il dottore americano sordo, Willard J. Madsen, descriveva il senso di estraneità dal mondo provato dal bambino sordo in un contesto scolastico costituito da udenti. Un fiume di parole cariche di contenuti per i coetanei udenti, che l’alunno sordo percepisce senza suono, senza significato, senza anima, se lasciato privo di quei necessari strumenti di decodifica che soltanto la scuola è in grado di fornirgli sin dalle prime fasi dell’infanzia.

Partendo dall’assunto che ancora oggi tra le pareti scolastiche, in cui convivono ragazzi sordi e udenti, la parola ‘condivisione’ spesso si riferisce soltanto allo spazio fisico e che parlare di comunicazione, integrazione, socializzazione, didattica integrata, programmazione personalizzata equivale ad entrare in un terreno minato, l’Ente Nazionale dei Sordi e la D. D. “G. E. Nuccio” hanno promosso un seminario dal titolo “La sordità: come affrontarla nel contesto scolastico”, finanziato dall’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione.

Obiettivo del convegno, in programma giovedì 30 aprile, a partire dalle 08,30, presso l’Aula Magna del liceo scientifico “G. Galilei” (via Danimarca n. 54 – Palermo), è quello di promuovere l’informazione – spesso carente – legata a tale disabilità, offrendo nuovi strumenti e spunti di conoscenza a quanti, a vario titolo, si rapportano con la sordità (dirigenti scolastici, insegnanti curriculari, di sostegno, famiglie, operatori del sociale).

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Gli interventi saranno volti a mostrare come la maggior parte delle problematiche scolastiche riscontrate dai ragazzi sordi siano riconducibili proprio alla difficoltà di comunicazione, scoglio oggi superabile grazie alla formazione e all’impiego di personale altamente qualificato e preparato. In particolare, nel corso della giornata, l’Ens illustrerà il fondamentale apporto offerto in tal senso da due figure professionali: l’assistente alla comunicazione e l’educatore sordo. Il primo si pone quale ponte comunicativo tra l’alunno sordo, la classe e i docenti con l’obiettivo di abbattere le barriere comunicative, offrire pari opportunità e consentire allo studente sordo di esprimere pienamente le proprie potenzialità scolastiche. L’educatore sordo, figura fondamentale per la crescita e lo sviluppo della personalità dei bambini dai 0 ai 6 anni, rappresenta un importante modello di identificazione ed aiuta l’alunno sordo ad accettare il proprio deficit: attraverso il suo esempio nel bambino sordo matura infatti la certezza che anche per lui il futuro ha riservato importanti opportunità nella vita sociale, scolastica e professionale.

“Il nostro obiettivo – spiega Antonio Coppola, presidente del Consiglio regionale dell’ENS – è che questo seminario diventi un appuntamento itinerante, toccando le nove province siciliane attraverso il fondamentale apporto dei CTRH (centri territoriali di risorse per l’handicap) con sede presso gli stessi istituti scolastici e operanti – secondo quanto previsto dal Piano triennale della Regione Siciliana a favore dei disabili – in stretta sinergia con i distretti sociosanitari. Questo – conclude Coppola – nella convinzione che è proprio dalla scuola che bisogna partire per superare il limite dell’incomunicabilità, imparando a dialogare con la diversità”.

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29 Aprile 2009, 11:15

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