Concessioni, la Regione vigila sui certificati antimafia

Concessioni, Regione vigila su certificati antimafia. Interviene la Italo-belga

Il caso sollevato da La Vardera, le verifiche in corso
GLI SVILUPPI
di
2 min di lettura

PALERMO – “La Regione Siciliana, prima di rilasciare qualsiasi concessione demaniale marittima, richiede la certificazione antimafia alle Prefetture territorialmente competenti attraverso la piattaforma Bdna (la Banca dati nazionale antimafia). L’amministrazione, che non ha competenza in merito, si attiene alle valutazioni delle Prefetture. L’assessorato al Territorio e ambiente, lo scorso 23 settembre, ha attivato una verifica sulla eventuale presenza nelle società concessionarie, con finalità turistico ricreative, di soggetti che non hanno i requisiti antimafia”.

Si legge in una nota della Regione in merito a presunte infiltrazioni mafiose nella gestione della società Italo belga di Mondello.

Concessioni, la Regione vigila sui certificati antimafi

“È stato chiesto a tutti i concessionari del demanio marittimo, per i quali è intervenuta una modificazione nell’assetto societario o gestionale dell’impresa, di trasmettere entro 7 giorni la documentazione comprovante l’avvenuta comunicazione al prefetto dei nominativi di eventuali soggetti destinatari di verifiche antimafia”, conclude la nota della Regione.

Interviene Italo-Belga

Il presidente e amministratore delegato della Mondello immobiliare Italo-Belga, Antonio Gristina, ha scritto al prefetto di Palermo chiedendo di essere “convocato per essere ascoltato” per “fornire più approfonditi chiarimenti” sulla società al centro di polemiche su presunte “opacità” e “concordare iniziative alternative” nei confronti dei quattro lavoratori che, secondo notizie giornalistiche, sarebbero legati con un condannato per mafia, “sconosciuto alla società”, alla luce del “loro stato di incensuratezza e dell’assenza di richiami disciplinari a loro carico”.

Gristina sottolinea come l’accusa di “opacità” legata alla sede legale all’estero è “paradossalmente la storia della società: costituita il 10 agosto del 1909 a Bruxelles con la denominazione ‘Les tramways de Palerme’. La società ha “acquistato, con atto del 28 dicembre 1910 dal demanio dello Stato 280 ettari di terra” ed è ancora titolare di una “parte residuale e contribuisce, oggi come in passato, insieme alla parte preminente dei servizi balneari, mai subaffittati, alla definizione diretta dei fatturati aziendali”.

Gristina ricorda che la società per ottenere “l’estensione della validità della concessione demaniale nell’agosto del 2020 ha allegato la certificazione antimafia, riscontrata dall’amministrazione”. Lo stesso è avvenuto, nel 2022, per altre due società: la Siat, controllata al 96% circa dalla Mondello immobiliare Italo-Belga Spa, e la Mida srl.

I dipendenti e le ipotesi

Sui dipendenti e sull’ipotesi di presunte infiltrazioni mafiose, Gristina sottolinea che “la società assume principalmente personale stagionale locale, spesso ciclicamente impegnati in funzione dell’esperienza acquisita” e il fatto che “quattro degli oltre 100 dipendenti, che non hanno mai avuto un ruolo di gestione, siano risultati, secondo fonti giornaliste, legati a un condannato per mafia, sconosciuto dalla società, non può essere automaticamente indice di cointeressenze o di condizionamento”.

Sulla posizione di “Bartolo Genova, non più dipendente dal 2010 quando è stato licenziato per giustificato motivo dopo il suo arresto” Gristina precisa che “non ha mai gestito alcuna società aziendale, tanto meno il ristorante ‘Charleston’, come riportato dagli organi di stampa, che è stato sempre affidato a soggetti terzi che ne hanno curato direttamente la gestione”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI