Bianco in aula ma il Consiglio rimanda |Parisi: "Non siamo carne da macello" - Live Sicilia

Bianco in aula ma il Consiglio rimanda |Parisi: “Non siamo carne da macello”

Nulla di fatto per l'approvazione del Rendiconto 2013. Numero legale mancante e polemica sul metodo adottato dall'amministrazione. Anche dai banchi della maggioranza. Forti perplessità per i residui attivi.

CATANIA – Nulla di fatto sul Rendiconto 2013, delibera giunta in aula con la procedura d’urgenza. Al momento del voto di un ordine del giorno (presentato dal consigliere Niccolò Notarbartolo) è infatti mancato il numero legale. Meno di 23 i consiglieri presenti, nonostante poco prima l’aula fosse piena. E nonostante in aula, nella prima parte della seduta, fosse seduto Enzo Bianco in persona che, fino a oggi, ha presenziato alle sedute incentrate sul’approvazione di atti importanti o particolarmente cari al sindaco.

Stavolta, però, il copione è stato diverso. E la maggioranza, che sulla carta avrebbe i numeri per approvare ogni atto arrivi in aula, non è riuscita a portare a casa il risultato. Che è solo rimandato. La delibera, con molta probabilità, verrà infatti approvata oggi. E non solo perché obbligatoria in quanto propedeutica al Bilancio di previsione per l’anno in corso, giunto ormai alla fine.

L’approvazione del Rendiconto, che presenta un avanzo di 34 milioni di euro, serve anche ad evitare l’insediamento del commissario ad acta, nominato dalla Regione proprio per portare l’importante documento in Consiglio e ancora non insediatosi proprio perché il dibattito sulla delibera è stato incardinato. Ma ulteriori ritardi (il Consuntivo va, normalmente, approvato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento) potrebbero imporre l’intervento di Palermo. Con la conseguente brutta figura dell’amministrazione e, soprattutto, un danno erariale non indifferente.

In ogni caso, sembra che questo pericolo non sussista e che, ieri sera, il Consiglio comunale abbia semplicemente dimostrato la propria autonomia e, in particolare, di non voler essere considerato solo un organo che ratifica. Come hanno spiegato numerosi consiglieri in aula, stigmatizzando il ritardo con il quale l’atto è approdato in aula e la procedura d’urgenza che lo ha accompagnato. “Ci concedete solo una settimana per studiare un atto così importante – ha sottolineato Vincenzo Parisi – pensate forse che siamo carne da macello?”.

Molti altri si sono concentrati sulle criticità rilevate dal Collegio dei Revisori dei Conti – che comunque hanno dato parere favorevole – nella relazione che accompagna la delibera, in particolare in relazione ai residui attivi (oltre 500 milioni) che rappresentano ancora un vulnus nelle finanze del Comune, anche se l’assessore Girlando ha assicurato di aver richiesto i dati puntuali da ogni Direzione, sui bilanci delle società partecipate e sulle riscossioni. Per affidare le quali pare sia pronta una nuova gara di appalto.

“Perché i revisori hanno dubbi e perplessità sul rendiconto? – ha domandato il capogruppo di Grande Catania, Giuseppe Castiglione. Come è possibile che si porti il rendiconto in questo stato. La una delibera che non si può votare”. Rilievi, quelli del Collegio, al centro anche dell’intervento del consigliere Notarbartolo che, infatti, aveva predisposto l’ordine del giorno, sul quale è naufragata la seduta, per impegnare l’amministrazione a dare seguito a quanto segnalato dai revisori.

“Le mie preoccupazioni sono le vostre – ha concluso Girlando prima della sospensione della seduta – anzi, io ne ho i più” – ha continuato, riferendosi alla pioggia di avvisi di garanzia che ha colpito Palazzo degli Elefanti e alcuni passati amministratori proprio in merito ai conti consuntivi dell’Ente.  I rilievi dei Revisori – ha aggiunto – sono importanti ma non significativi, tanto è vero che hanno dato parere favorevole. Hanno chiesto al Comune di fare più attenzione alla fase di accertamento dei residui, cosa che è stata fatta”.

 

 


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