Conti Regione Siciliana, 11 dipartimenti in regola dopo il richiamo

Conti in ritardo, 11 dipartimenti in regola dopo il richiamo di Schifani

Gli incontri bilaterali a Palazzo d'Orléans

PALERMO – Dopo il richiamo del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, undici dei tredici dipartimenti regionali hanno concluso gli accertamenti contabili necessari per l’aggiornamento dei documenti finanziari. Lo si apprende in una nota della Regione. Questi passaggi sono propedeutici all’approvazione del rendiconto 2024.

Incontri a Palazzo d’Orléans

Il dato è emerso al termine di una serie di incontri bilaterali che il presidente Schifani, affiancato dal capo di gabinetto della Presidenza, Salvatore Sammartano, e dal ragioniere generale, Ignazio Tozzo, ha tenuto mercoledì 21 maggio a Palazzo d’Orléans, a Palermo, con i tredici dirigenti convocati.

I dipartimenti che hanno regolarizzato le procedure sono: Pianificazione strategica, Formazione, Beni culturali, Infrastrutture, Energia, Pesca, Istruzione, Protezione civile, Acqua e rifiuti, Sviluppo rurale e l’Ufficio speciale per le partecipate.

Alcune difficoltà tecniche e informatiche relative all’accertamento di determinate somme sono state segnalate dai dipartimenti Attività produttive e Ambiente. Tuttavia, entrambi hanno preso l’impegno di completare le pratiche, rispettivamente entro venerdì e lunedì. Sarà la Ragioneria generale a verificare l’effettivo mantenimento di questi impegni e a comunicarlo alla Presidenza.

Schifani: “Necessario un cambio di mentalità”

“Al netto delle difficoltà operative segnalate dagli uffici – ha dichiarato il presidente Schifani –, e sulle quali il mio governo si impegna a intervenire con tempestività, ho chiesto esplicitamente ai dirigenti, in virtù del loro ruolo, di cominciare a ragionare secondo chiare scale di priorità: dinanzi al rischio del blocco della spesa regionale, non ci possono essere giustificazioni accettabili per i ritardi”.

“Ogni altro aspetto dell’attività burocratica – continua Schifani – in questi casi deve essere messo in secondo piano. È necessario un cambio di mentalità, una nuova cultura del lavoro. Inoltre, mi aspetto che, per il futuro, non ci sia più bisogno di un mio monito per raggiungere risultati attesi e che si lavori con monitoraggi costanti nel corso dell’anno che permettano di rispettare puntualmente tutte le scadenze”.

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