Concorso al Cervello: niente truffa| Assolti Falgares e Antinoro

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22 Dicembre 2016, 17:35

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PALERMO – Il fatto non sussiste. Francesco Falgares, ex manager dell’ospedale Cervello, e l’avvocato Daniela Antinoro sono stati assolti dalle accuse di falso e truffa in concorso. La sentenza è della terza sezione del Tribunale di Palermo, presieduta da Vincenzina Massa.

I due imputati erano accusati di avere retrodatato il documento di immissione in servizio della Antinoro, che aveva comunque legittimamente vinto il concorso per dirigente dell’Ufficio legale dell’ospedale. La lettera di affidamento dell’incarico, secondo la Procura, non era arrivata in tempo e rischiava di essere cassata per via della contemporanea entrata in vigore di un decreto blocca nomine da parte della Regione. Da qui, le presunte carte false. 

Il 4 marzo 2008 l’avvocato Antinoro, in servizio all’Asp (è sorella dell’ex eurodeputato Antonello Antinoro), presenta la domanda per l’incarico di dirigente dell’Ufficio legale del Cervello. E’ in possesso di tutti i requisiti necessari e il 20 giugno 2008 Falgares, direttore generale oggi in pensione, firma la lettera per l’incarico. Contratto di cinque anni, rinnovabile, con un compenso di 65 mila euro annui. Il contratto risulta stipulato il 28 luglio 2008, e cioè un giorno prima che entri in vigore il decreto blocca assunzioni firmato dall’assessore Massimo Russo. Secondo l’accusa, quel documento in realtà sarebbe stato scritto il 31 luglio e retrodatato.

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C’è stata una guerra di perizie nel processo. Quella disposta dal pm concluse che il file nominato avv.antinoro.doc era stato creato il 31 luglio 2008 nel computer della D’Aubert. Solo che una controperizia affidata a Francesco Schifilliti dai legali delle difese, gli avvocati Ninni Reina, Barbara Indovina, Nino Caleca e Marcello Montalbano giunse a risultati opposti: qualcuno aveva scritto il file del contratto prima del 31 luglio. Sulla stessa lunghezza d’onda il perito del Tribunale, Fabrizio Dellutri. La difesa ha inoltre presentato al Tribunale la richiesta con cui Daniela Antinoro chiese l’aspettativa all’Asp, dopo essere stata chiamata in servizio al Cervello. La richiesta porta la data del 30 luglio a conferma che il contratto fu scritto prima del 31.

Per questa indagine i due imputati finirono agli arresti domiciliari. Ci rimasero alcune settimane prima di tornare in libertà. Oggi l’assoluzione. 

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22 Dicembre 2016, 17:35

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