Cronaca

Coronavirus, il dramma del lavoro|Istat: ecco i posti bruciati

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01 Settembre 2020, 10:50

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Bruciato mezzo milione di posti di lavoro. Sono, ovviamente, pesanti le conseguenze del Coronavirus in Italia. Le statistiche non mentono e danno il quadro della situazione.

Persi 500 mila posti

“Da febbraio 2020 il livello dell’occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila”. Questo è il ritratto statistico che fa l’Istat proprio nelle statistiche flash su occupati e disoccupati a luglio. “In quattro mesi, – continua l’Istituto – il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio”.

L’ultimo anno, questo emerge, spulciando i dati, ha calcolato un’emorragia di dipendenti a termine (calati del -16,2% a luglio sui 12 mesi, -498mila) e lavoratori indipendenti (-4,5% pari a -239 mila). Il calo degli occupati registrato dall’Istat, non riguarda invece i lavoratori permanenti, che sono tutelati anche dal blocco dei licenziamenti per il Covid-19 e sono cresciuti dell’1,2% (+181 mila).

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La disoccupazione giovanile

Il tasso di disoccupazione giovanile aumenta e torna sopra il 30%, a luglio, per la prima volta da oltre un anno, a partire da aprile 2019. L’Istat lo attesta al 31,1% per la fascia di età 15-24 anni, in aumento di 1,5 punti da giugno e di 3,2 punti da luglio 2019.

Ma ‘cresce’ anche l’occupazione

Tuttavia, a luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione “torna a crescere”. L’Istat registra un aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) che coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni.

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01 Settembre 2020, 10:50

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