22 Febbraio 2020, 14:23
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PALERMO – Lunedì si terrà un vertice con il presidente della Regione sull’emergenza coronavirus. La riunione, spiega a Livesicilia l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, servirà tra l’altro per individuare le aree di quarantena da allestire, una nella Sicilia occidentale e una in quella orientale, insieme con la protezione civile nazionale. Si valuteranno anche meccanismi di controllo per chi arriva da Villa San Giovanni. Aeroporti, porti e aree di immigrazione sono le prime emergenze. Intanto, i casi sospetti si moltiplicano. Ci sono molti tamponi in corso (gli esami si fanno nei policlinici di Palermo e Catania) e sono cresciute di molto le telefonate al numero nazionale 1500 e 112 per l’emergenza regionale. . Fin qui tutti i casi siciliani sono stati falsi allarmi. “È importante avere chiaro – spiega a Livesicilia l’assessore Razza – che non bisogna recarsi al pronto soccorso. Il caso sospetto viene prelevato e portato se necessario in reparto. Meglio una telefonata al medico o al numero verde nazionale”. La Regione intanto attende le decisioni del Consiglio dei ministri di oggi che potrebbe introdurre misure più rigide dopo la diffusione del virus in Italia.
Stamattina Razza aveva incontrato la stampa facendo il punto della situazione. “Tutti i casi sospetti affrontati fino ad oggi in Sicilia, non ultimo uno ieri a Trapani, sono stati negativi”. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, a Catania, incontrando la stampa al termine della riunione dell’Unità di crisi sul Coronavirus. “La situazione in Sicilia è seguita con attenzione – ha spiegato Razza -. Abbiamo riunito i responsabili delle Unità di malattie infettive e abbiamo coinvolto la rete dei medici di famiglia per essere pronti alla gestione di eventuali criticità”.
E ancora: “Chiederemo che il presidente della Regione, Nello Musumeci, possa essere nominato soggetto attuatore dell’ordinanza di Protezione civile, che ci permetterà di velocizzare tutti gli interventi. Stiamo lavorando – ha aggiunto Razza – per individuare due hub, uno per la Sicilia Orientale e l’altro per quella Occidentale, per realizzare aree di quarantena se dovesse essere necessario, perché bisogna programmare, anche se come in questo momento non c’è la necessità. Sono già attivi 70 posti letto anche con aree ‘negative’. Al momento si sono registrati meno di dieci casi sospetti in Sicilia, ma, cosa importante, sono stati tutti immediatamente diagnosticati in 12 ore grazie ai tamponi che eseguiamo nei Policlinici di Palermo e Catania”.
“Sulle gite – ha precisato l’assessore – ci uniformeremo alla decisione delle scelte nazionali, ma al momento non mi pare che sia il caso di sospendere quelle da molto tempo programmate. Per i migranti abbiamo chiesto al ministero maggiore attenzione ricordandoci sempre che la Sicilia non è il confine del Sud dell’Italia, ma dell’Europa, e siccome ci sono stati casi al sud del Mediterraneo c’è preoccupazione, ma da parte dell’Usmaf è stata affrontata adeguatamente, come per porti e aeroporti”. “Non ci sono ragioni per eccessivo allarme – ha ribadito l’assessore Razza – perché tutte le regioni italiane hanno adeguatamente previsto percorsi necessari”.
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22 Febbraio 2020, 14:23